Pozzallo. Al via il 2° corso per mediatori interculturali del “Centro Mediterraneo di Studi e Formazione Giorgio La Pira”

Mediatori Interculturali

Lo scorso 26 gennaio, presso il Centro Mediterraneo di Studi e Formazione Giorgio La Pira di Pozzallo, ha avuto inizio il secondo Corso per Mediatori Interculturali. Il corso organizzato con il supporto delle Fondazioni Migrantes e La Pira e in stretta collaborazione

con Il Centro Internazionale Studenti La Pira di Firenze, mira a formare la figura del mediatore affrontando le diverse dimensioni della mediazione interculturale con una particolare attenzione agli aspetti giuridici e socio-sanitari. I corsisti di questa seconda edizione sono 43 tra cui molti richiedenti asilo e rifugiati già professionalmente impegnati come mediatori linguistici in diverse strutture di accoglienza presenti in Sicilia.
Nel corso del primo modulo, si sono succeduti in aula diversi docenti, da Cristina Moscuzza, Mediatrice culturale di Arci Siracusa che ha affrontato l’argomento “Mediare le culture: percorsi di mediazione per accogliere ed integrare”, a Santino Tornesi, Direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes di Messina, che ha parlato del sistema d’accoglienza e del diritto d’asilo, attraverso dati, percorsi e prospettive di integrazione in Italia e in Sicilia. Lucia Iuzzolini, referente del Settore Legale del Servizio Centrale Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati SPRAR, ha parlato del sistema d’accoglienza SPRAR: progetti d’eccellenza diffusi sul territorio nazionale.
Cristina Molfetta, Antropologa, appartenente alla Fondazione Migrantes e docente presso l’Università degli Studi di Torino, ha parlato del fenomeno migratorio riportando i dati e i numeri delle migrazioni forzate e ripercorrendo gli approcci e le modalità del sistema di accoglienza in Italia negli ultimi anni. Molfetta ha spiegato come spesso si senta parlare, erroneamente, di invasione in Europa da parte delle popolazioni africane e di come molto spesso le difficoltà siano invece legate a disfunzionalità organizzative e a una logica dell’emergenza che non consente di costruire prospettive più efficaci e coerenti. La dott.ssa Molfetta, oltre all’intervento in aula, ha affrontato il fenomeno delle migrazioni forzate anche nel corso della Presentazione del Terzo Rapporto sulla Protezione Internazionale in Italia, Anno 2016. Il rapporto, realizzato da ANCI, Caritas Italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes e dal Servizio Centrale dello SPRAR, in collaborazione con UNHCR, ha fornito un punto di vista complesso e rigorosamente informato sul fenomeno dei migranti forzati nel mondo e su quello dei richiedenti protezione internazionale in Italia e in Europa.
All’interno dello Spazio Cultura “Meno Assenza”, gremito in ogni ordine di posti, Molfetta ha parlato, anche utilizzando toni duri e mai accondiscendenti, del fenomeno migratorio e della sua gestione spesso approssimativa. Le sue parole hanno stimolato, successivamente, il dibattito, con interventi da parte del pubblico anche molto accalorati. Alla presentazione del Rapporto ha preso parte anche il Dott. Di Naso dell’ufficio legale del Servizio centrale SPRAR.
I lavori sono stati moderati da  Giacomo Anastasi, direttore del Centro Mediterraneo.
Hanno partecipato alla presentazione molte associazioni locali, cooperative, ONG internazionali impegnate nell’accoglienza e nell’integrazione dei richiedenti asilo e rifugiati. Importante anche la partecipazione istituzionale con la presenza dei rappresentanti della Questura di Ragusa, di alcuni Istituti scolastici e della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Ragusa.
Questo momento di confronto con la città, fortemente partecipato e voluto dal Centro Mediterraneo, ha rappresentato un importante momento per discutere insieme i punti di forza e criticità del sistema di accoglienza in Italia.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa