Pozzallo, presunto scafista scarcerato per irreperibilità dei testimoni

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Presunto scafista scarcerato per irreperibilità dei testimoni. Gravemente indiziato di essere uno scafista e di avere sottoposto a trattamento inumano le persone che aveva trasportato dalla Libia in Italia, il tunisino Saiffedine Boudaya, di 25 anni, è stato recluso per oltre due mesi nella casa circondariale di Ragusa.
Gli indizi consistevano solamente nelle dichiarazioni dei compagni di viaggio.

Per questo motivo il Gip lo ha dovuto rimettere in libertà.
La Squadra Mobile, infatti, ha perso i contatti con i testimoni che avevano accusato il giovane, difeso di fiducia dall’ Avv. Michele Savarese, e pertanto il Giudice per le indagini preliminari non ha potuto fare altro che restituirgli la libertà.
“Era prevedibile che i testimoni si sarebbero resi irreperibili – sottolinea l’ Avv. Savarese – . Non sapremo mai se il Boudaya sia o no una scafista. L’ unica certezza che abbiamo è che mentre il mio assistito era in carcere nessuno si è preoccupato di tenere sotto controllo chi lo aveva accusato. Purtroppo se ne traggono due conclusioni: se il tunisino era colpevole ora è impunito ed in libertà, ma se era innocente si è fatto inutilmente due mesi di carcere. In ogni caso è l’ ennesima sconfitta del nostro sistema. Queste cose nei paesi dove gli scafisti hanno le basi le sanno, eccome”.

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