I CONSIGLIERI DEM D’ASTA E CHIAVOLA: “LE ASSURDE TROVATE DEL GRILLISMO A RAGUSA. IL SINDACO GIA’ NON RICEVE I CITTADINI E ORA PENSA DI TASTARNE GLI UMORI CON LE CONSULTAZIONI POPOLARI ON LINE”.

Mario D'Asta e Mario Chiavola

“E’ il trionfo della virtualità. Il sindaco di Ragusa non riceve neppure i cittadini o se lo fa, in maniera molto sporadica, non si confronta con loro. E pretende di attivare le consultazioni popolari on line. Ma lo ha capito Piccitto, dopo tre anni e mezzo, che sta amministrando una città fatta di persone reali e non certo telematiche?”. E’ l’interrogativo che si pongono i consiglieri comunali del Partito Democratico, Mario D’Asta e Mario Chiavola,

dopo che la Giunta municipale ha diffuso, ieri, la notizia secondo cui sarà avviata la sperimentazione delle consultazioni popolari on line. “Nulla da eccepire su questo strumento – aggiungono D’Asta e Chiavola – che avrebbe senso se ci trovassimo dinanzi a un primo cittadino che si comporta come chi lo ha preceduto, cioè attivando un confronto duraturo e costante con i ragusani ma in maniera diretta, non nascondendosi dietro lo schermo di un computer. E invece Piccitto, che anzi rifugge il contatto con la gente (strano a dirsi per un amministratore che cerca consenso ma è così), sceglie la strada più assurda, vale a dire quella di continuare verso la direzione di una deriva telematica che lo farà diventare ancora più inviso ai cittadini di Ragusa. Per carità, verrebbe da dire meglio per noi. Ma siccome per un altro anno e mezzo Piccitto rimarrà comunque in carica, è opportuno che denunciamo dal punto di vista politico questo andazzo che non fa altro se non peggiorare la possibilità dei ragusani di avere un contatto diretto con chi amministra la città. Piccitto, dunque, attraverso la somministrazione di consultazioni popolari pensa di avere risolto il suo problema nell’affrontare il cittadino comune. Ma perché, invece di stare chiuso nelle stanze del potere, non sceglie di incontrare la gente in luoghi dove, ad esempio, c’è la possibilità di ascoltare le numerose lagnanze che tutti gli avanzano? Perché non decide di fare il sindaco così come va fatto, assicurando quell’indispensabile percorso che preveda l’interfacciarsi con gli altri faccia a faccia, non certo stando in una stanza e dinanzi a una tastiera? Questo sindaco ha portato in dotazione le peggiori smanie del grillismo e adesso cerca di attuarle nella nostra città. Noi, che Piccitto lo sappia sin d’ora, non ci stiamo. E continueremo a criticare questo modo di fare che mortifica le attese della gente”.

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