Sbarco a Pozzallo. Fermati scafisti, due sono minori, uno è reo confesso. Non hanno responsabilità per la morte di due migranti giunti cadavere

La Polizia   ha fermato cinque presunti scafisti, di cui due minori, dopo lo sbarco   non previsto e molto consistente di ieri a Pozzallo: sulla nave Gregoretti della Guardia Costiera sono giunti 573 migranti e due cadaveri. Si tratta di Mbay Diop, Baba Issa Abdulai, O.S. di 17 anni, Terry Austine e L.S., 17 anni.

Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche. Sono accusati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

La Polizia ha accertato che i 5 migranti   si sono arruolati tra le fila dei libici per poter viaggiare gratuitamente o per poche centinaia di dollari.

Tra di loro anche 2 minorenni, elemento che nel 2016 è ricorso più volte a differenza degli altri anni.

I testimoni hanno ampiamente descritto la condotta di questi uomini, specificando che è stata una loro volontà, quella di offrirsi ai libici per condurre i gommoni, traendo un profitto, ovvero quello di non pagare il viaggio a dispetto di tutti gli altri che fanno sacrifici enormi per poter racimolare quei 700 dollari utili per raggiungere l’Europa.

Le salme dei due migranti dopo l’ispezione cadaverica sono state ricoverate presso la camera mortuaria del cimitero di Pozzallo in attesa di eventuali altri accertamenti medico legali.

I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.

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