Pozzallo. La Polizia ha fermato altri 5 scafisti. Un passeggero scatta un selfie, immortalando lo scafista siriano al timone.

selfie-scafista-polizia-di-stato

La Polizia a seguito dello sbarco di ieri ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di: AL HUSSEIN Mohamad, 27 enne siriano (scafista di un gommone immortalato nel selfie), AKHETUAMHEN Victory, 18 enne nigeriano (2° gommone), SEKAN Sulayman, 22 enne del Gambia (3° gommone), SABALLY Ismail, 19 enne e BAH Ousman, 23 enne entrambi del Gambia (4° gommone). I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.

MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE

Lunedì la nave “ACQUARIUS” effettuava due trasbordi dalle unità di soccorso “VOS THALASSA” e “CP 324”. In particolare lunedi sera trasbordava a bordo della nave “ACQUARIUS” 48 migranti recuperati in due distinti eventi SAR. Alle successive ore 20:45 del 28.11.2016 avveniva il rendez-vous con l’unità “VOS THALASSA” che trasbordava a bordo della nave “ACQUARIUS” ulteriori 252 migranti recuperati in due distinti eventi SAR. Dopo aver effettuato questi due trasbordi, su disposizione di IMRCC Roma la nave “ACQUARIUS” dirigeva verso il porto di Pozzallo, dove giungeva alle ore 8:30 di ieri.  Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso l’Hotspot per le operazioni di pre-identificazione.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.
Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni di centinaia di migranti, in piena sinergia con i funzionari della Prefettura che coordinano la “macchina” dell’accoglienza.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato ed altri uomini appartenenti alle Forze dell’Ordine ed all’Esercito Italiano, così come gli Enti inviati dalla Prefettura di Ragusa, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultano sempre complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti numerose incombenze, così da permettere un immediato invio dei migranti in idonee strutture d’accoglienza individuate dalla Prefettura in base ad un articolato piano di riparto nazionale del Ministero dell’Interno.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.

LE INDAGINI

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza ed una dei Carabinieri, hanno sottoposto a fermo 5 scafisti riconosciuti dai i migranti come coloro che hanno condotto i gommoni soccorsi.
I testimoni sono stati fondamentali come sempre, ma in questa occasione uno degli scafisti è stato immortalato da un passeggero che per ricordare quanto vissuto ha scattato un selfie.
Dalla foto acquisita dal cellulare del migrante, è stato possibile riconoscere, senza ombra di dubbio, lo scafista siriano al timone del gommone.
Dagli altri accertamenti sui telefoni non è emerso nulla, pertanto si è dato peso alle dichiarazioni testimoniali dei passeggeri.
Le indagini sono state condotte senza sosta per 16 ore e gli uomini della Squadra Mobile, da un accertamento effettuato sull’identità di uno dei soggetti sbarcati, ha riscontrato che lo stesso fosse stato espulso dall’Italia meno di un anno fa. Per questi motivi, IDALENE Ali, 43 enne del Marocco è stato arrestato per inosservanza della normativa sugli stranieri. L’uomo in Italia aveva commesso più reati, tra gli altri furti, rapine, porto abusivo d’armi e spaccio di sostanze stupefacenti. Al termine delle pena sarà rimpatriato coattivamente nel paese d’origine.  Gli arrestati sono stati condotti in carcere a Ragusa a disposizione dell’A.G. iblea in attesa del processo.

LA CATTURA

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

Nel 2016 sono 184 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa