Consorzio di bonifica, l’on. Ragusa controreplica a Cosentini: “E’ lui che ha gestito l’ente in tutti questi anni, se non sa affrontare il momento di difficoltà si dimetta”

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“La drammatica situazione del Consorzio di bonifica, che oggi sta emergendo in tutta la sua gravità, è il frutto di una gestione non certo attenta che si è prolungata negli anni. Ad assumersi la responsabilità di quello che sta succedendo oggi, e che presenta gravi ricadute per i dipendenti dell’ente consortile così come

per gli agricoltori, dovrebbe essere chi questa situazione l’ha gestita per oltre un decennio senza preoccuparsi minimamente di fare quadrare i conti. Altro che addossare responsabilità alla politica”. Così l’on. Orazio Ragusa controreplica alle accuse del direttore generale del consorzio di bonifica provinciale n.8 di Ragusa, Giovanni Cosentini, sull’incandescente situazione che riguarda l’ente in questione. “Non si tratta affatto di un problema nato oggi – continua l’on. Ragusa – ma che, piuttosto, si è incancrenito nel tempo. Quindi, di cosa parla il direttore Cosentini che avrebbe dovuto essere pronto ad affrontare queste situazioni di difficoltà? Tra l’altro, stiamo parlando di un manager che, a quanto risulta da notizie stampa diffuse nei mesi scorsi, è il più pagato tra tutti gli altri direttori della bonifica dell’intera Sicilia e che, per di più, ottiene anche premi di produzione. Mi chiedo: ma lo premiano per produrre debiti? Tra l’altro, lo stesso Cosentini ha l’ardire di parlare di politica senza ricordarsi quanto la politica abbia fatto per lui per non aggiungere della politica che lui stesso ha fatto in seno al consorzio di bonifica. E, come se non bastasse, lo stesso risulta essere novello traghettatore, a livello provinciale, di Sicilia Futura. Quindi, anche in questo caso, ma di cosa parla Cosentini? Se quest’ultimo ritiene di non essere in grado di fornire le risposte dovute non solo ai dipendenti ma anche agli agricoltori che oggi sono particolarmente preoccupati per la piega che ha preso la vicenda, faccia l’unica cosa possibile: e cioè si dimetta dall’incarico e lasci spazio a qualche giovane intraprendente con tanta voglia di fare. Una decisione che dovrebbe assumere per il bene dei dipendenti dell’ente consortile e degli stessi operatori del settore. Poi, ognuno si assumerà le responsabilità di ciò che ha fatto, di ciò che sta facendo e di ciò che farà. E’ bene, dunque, che si possa modificare prospettiva per andare avanti lungo una nuova strada”.

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