L’OSSERVAZIONE DAL BASSO……… di DIRETTORE. VERSO LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE A SCICLI: URGE UNA RIGENERAZIONE DELLA POLITICA!

DOMENICO PISANA

Prossimamente a Scicli si terranno, dopo le vicende giudiziarie di questi anni, le elezioni per la scelta di un sindaco che amministri la città. Vedo che i candidati sono in parecchi. Non mancano, poi, le liste civiche per le candidature a consigliere comunale.
L’appuntamento cade in un momento delicato e caratterizzato da un tempo di grave crisi sociale, morale ed economica, nonché da un forte clima di antipolitica.

Ogni appuntamento elettorale dovrebbe essere, specie per chi aspira a candidarsi, occasione di domande, del tipo: che cosa mi spinge e mi dà coraggio a candidarmi? Se le casse comunali di quasi tutti i comuni siciliani languono e galleggiano nel “pre-dissesto finanziario”, cosa andrò ad amministrare? I debiti che trovo e che altri hanno lasciato? Certo, atteso che la prospettiva è proprio questa, accettare una candidatura a sindaco comporta un turbamento, non un corsa al potere o qualcos’altro!
Qualcuno potrà farlo per motivi ideali e di impegno civile, per concorrere a rendere la propria città luogo di impegno etico-culturale, di socialità, di ugua­glianza e benessere comune, di attenzione a coloro che soffrono, che vivono nella povertà e nell’emarginazione; e questo non può che essere ammirevole!
Un cosa è certa: la città di Scicli, umiliata da uno scioglimento ingiusto per infiltrazioni mafiose ha bisognoso di ripensarsi come “luogo etico” in cui gli sciclitani possano ritornare a vivere quasi un’esperienza di liberazione, atteso che – come diceva Giorgio La Pira – le città “hanno una loro vita e un loro essere autonomo, misterioso e profondo: esse hanno un loro volto caratteristico, per così dire una loro anima e un loro destino: esse non sono occasionali mucchi di pietre, ma sono misteriose abitazioni di uomini e, vorrei dire di più, in un certo modo le misteriose abitazioni di Dio…» (C. LA PIRA, Le città sono vive, La Scuola, Brescia 1978, p. 27).
Certo, oggi gli esempi negativi e di incoerenza concorrono ad allontanare dal sociale e dalla politica, tuttavia è pur vero che ogni cittadino è chiamato non semplicemente a lamentarsi ma ad “amare e conoscere” la città in cui vive, perché – come diceva bene il cardinale Martini – “Non possiamo dimenticare che la città sorge per meglio integrare le persone, per far sì che le loro capacità siano meglio espresse, si intreccino con quelle degli altri, i loro bisogni trovino migliore e più rapida risposta. La città è dunque un fatto umano, un fatto organizzativo che nasce dall’intelligenza e dalla volontà di ricerca di un bene comune. Essa è quindi un fatto morale…” (C. M. MARTINI, Alzati, va’ a Ninive la grande città, Centro Ambrosiano, Milano 1991).
Quanti allora, tra gli sciclitani, aspirano a cariche politiche, quanti aspirano a diventare consiglieri comunali o sindaco, dovrebbero essere consapevoli che diventare protagonisti della vi­ta pubblica significa muoversi non nella direzione della tutela del benessere di pochi ma di tutti e che non è più possibile fare ricorso alla menzogna, all’inganno pur di conquistare o detenere il potere.
Scicli è una città che ha bisogno di politici che sappiano usare il potere non come fine ma come mezzo, che sappiano stare tra la gente e che sappiano farsi incontro agli altri non per servirsene, ma per servirli. C’è bisogno, dunque, di una rigenerazione della politica locale, che non è da intendersi come una mera questione anagrafica, ma una necessità dettata dal fatto che è giunto il tempo di imboccare una strada di discontinuità rispetto al passato, dando spazio a “partiti laboratorio – politico” ove l’interesse risulti proteso verso una tensione ideale, ma anche verso un orizzonte di ricerca del potere correttamente inteso, perché è attraverso l’esercizio del potere che le idee, i progetti e i contenuti politici possano trovare la loro realizzazione.
E qui, allora, entra in campo l’intelligenza di tutti, giovani e meno giovani: la politica non si può fare con i ricatti, le minacce, le promesse, gli umori, gli accentramenti, le intolleranze, ma ha bisogno del sano compromesso, dell’umiltà e della capacità di ascoltare; la politica ha bisogno non di arrampicatori ma di uomini capaci di rispettare i patti: “pacta sunt servanda” dicevano i latini. Chi non rispetta i patti, potrà avere i suoi motivi per non rispettarli, ma dovrà avere l’umiltà di dire: ho sbagliato! Pensavo di farcela, ma non ci sono riuscito! Errare humanum est!
Occorre per Scicli una classe dirigente più autonoma; non serve una classe dirigente che rimane solo sulla carta; è poco efficace una classe dirigente semplice spettatrice dell’operato di pochi o, peggio, incapace di dire quel che pensa per paura di perdere il giocattolo o il premio promesso.
Se i partiti, i gruppi e i movimenti politici sciclitani stanno preparando progetti politici per rigenerarsi e presentarsi agli elettori per la prossima scadenza elettorale, che lo dicano apertamente alla città. Volersi scommettere per dare il proprio contributo è un atto di civiltà, se seriamente concepito.
Scicli, per essere governata, non ha bisogno di arrivisti né di avventurieri, né di santi né di eroi, né di puri né di impuri, né di illuminati né di pubblicitari, né di voltagabbana né di polemisti, ma ha bisogno di uomini normali, di cittadini anche diversamente ispirati che siano espressione di partiti, gruppi politici, liste civiche o movimenti e che siano consapevoli delle loro capacità culturali, morali, relazionali, amministrative e programmatiche e, soprattutto, che abbiano la maturità di capire che in politica nessuno è di ruolo, che si vale per il servizio che si è capaci di rendere alla collettività, che la politica non è rissa, mancanza di rispetto, linciaggio morale ma partecipazione e luogo democratico di confronto e di dialogo; che la politica è “risposta ai bisogni della gente”, ricerca di soluzioni ai problemi piccoli e grandi del territorio in cui si vive. L’augurio di una profonda riflessione a tutti gli sciclitani e, particolarmente, a quanti stanno pensando al bene di Scicli!

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