VIDEO. Ragusa. Nuovamente arrestato Luciano Saglibene, aveva sfidato le istituzioni rubando negli uffici della Procura

saglibene

La   Squadra Mobile  ha   arrestato Luciano Saglibene, 28enne ragusano, per furto aggravato e continuato, commesso ai danni di due dipendenti della Procura della Repubblica in esecuzione della misura cautelare emessa dalla Procura della Repubblica di Messina competente per i fatti reato commessi nella sede giudiziaria iblea. Alle   10  dello scorso 28 gennaio durante una normale giornata di lavoro ed il rincorrere delle tantissime cose da fare in Procura, due dipendenti si assentavano dai loro uffici per pochi minuti, il tempo di un caffè o di andare in bagno ed al loro rientro, l’amara sorpresa, la borsa aperta ed il portafogli sparito. Immediatamente sono state avviate le indagini e coinvolti gli uffici investigativi per individuare l’autore del reato o gli autori del reato.

Gli uomini della Polizia di Stato, avvisati dal Procuratore della Repubblica, si recavano subito presso gli uffici giudiziari per esaminare le immagini del sofisticato impianto di videosorveglianza e da una prima analisi emergevano subito forti sospetti su Saglibene, soggetto che proprio la Squadra Mobile pochi mesi prima aveva già individuato in quanto responsabile di altri reati contro il patrimonio. L’esame delle immagini, anche grazie a speciali software di comparazione dei tratti somatici in uso alla Polizia di Stato, aveva permesso di raccogliere sin da subito inconfutabili indizi di reato a suo carico pertanto si procedeva ad arrestarlo poco dopo.
Il delinquente non ha avuto neanche la capacità di rendersi conto che la Procura della Repubblica è dotata di un sofisticato impianto di videosorveglianza proprio per la rilevanza degli uffici istituzionali, impianto per altro da poco era stato implementato per volontà del Procuratore Carmelo Petralia.
Le potenzialità di questo impianto di sicurezza, hanno permesso anche di carpire alcuni dati significativi per l’individuazione dell’indagato, ad esempio un piccolo tatuaggio sulla mano che lo caratterizzava ulteriormente rispetto ad altri soggetti. Ieri la Procura della Repubblica di Messina competente per i reati commessi all’interno degli uffici giudiziari di Ragusa, letti gli atti di Polizia Giudiziaria redatti dalla Squadra Mobile di Ragusa, ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di Saglibene già tratto in arresto a gennaio.

httpv://www.youtube.com/watch?v=sf5ty1MGXU4&feature=youtu.be

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa