Il declassamento di chirurgia e gli altri nodi irrisolti della sanità iblea, la senatrice Padua si fa promotrice di un incontro tra il manager Aricò e la deputazione nazionale e regionale del nostro territorio

Venera   Padua

“E’ il direttore generale a decidere le linee operative delle strutture sanitarie presenti in provincia di Ragusa, ma siamo noi politici ad essere stati eletti per rispondere alle esigenze e ai bisogni della collettività. Quindi, sarebbe opportuno che il manager si confrontasse con noi”.

A dirlo è la senatrice Venera Padua che si sta facendo promotrice di un incontro tra la deputazione nazionale e regionale dell’area iblea con il vertice dell’Asp 7, Maurizio Aricò, anche alla luce delle ultime scelte, soprattutto in tema di rivisitazione degli interventi dell’area chirurgica, che stanno continuando a fare discutere. “Con riferimento all’aspetto in questione – sottolinea la senatrice – e lo dico da medico, ritengo che il percorso avviato, che contempla la concentrazione degli interventi più complessi nella struttura chirurgica di Ragusa, non determini una penalizzazione tout court delle altre chirurgie di Vittoria e Modica ma dia vita a una differenziazione operativa anche perché, altrimenti, il rischio maggiore che si correrebbe sarebbe quello di ingolfare un solo reparto, quello di Ragusa, facendo tra l’altro perdere ogni contenuto professionale alle altre realtà. Quindi, non avremmo risolto nulla. Invece, la riorganizzazione dell’area chirurgica avrà un senso se accompagnata e, soprattutto, se non svilirà la professionalità dei medici e di tutti gli operatori sanitari presenti che hanno continuato a operare, e dovranno continuare a farlo, con grande attenzione e capacità. Detto ciò, però, restano ancora da risolvere tutta una serie di questioni che meritano grande attenzione. E spero che l’incontro con Aricò ci serva anche a definire una sorta di road map. Che fine ha fatto, ad esempio, l’ambulanza medicalizzata per l’ospedale Busacca di Scicli? A che punto sono i lavori di recupero, riqualificazione e ristrutturazione del Pronto soccorso del Maggiore di Modica? E, soprattutto, perché non parte, anche dopo l’ulteriore input proveniente dall’assessore regionale alla Sanità, il centro di riabilitazione del Busacca su cui è da due anni e mezzo che mi sto spendendo per fare in modo che arrivino dei risultati? Ecco, questi, e naturalmente molti altri, sono gli interrogativi da cui ci attendiamo una risposta dettagliata da Aricò. Nella speranza che il confronto possa essere proficuo visto che anche lo stesso manager dichiara di volere concertare gli interventi. Speriamo che sia davvero così”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa