Scuola, Personale Ata aumentato. Rizza: “A Ragusa il numero più alto”

Adriano Rizza

Autorizzati ulteriori 80 posti in organico di fatto del personale Ata nelle scuole. A Ragusa il numero più alto con 16 unità in più.
Determinante l’azione di rivendicazione delle organizzazioni sindacali finalizzata al riconoscimento di un organico ATA adeguato alla situazione delle scuole della Sicilia.

Molte scuole non erano nelle condizioni di garantire nemmeno i servizi minimi essenziali come la vigilanza soprattutto in alcuni ordini di scuola come l’infanzia e la primaria. L’ufficio scolastico regionale ha infatti comunicato di aver autorizzato ulteriori 80 posti ATA in organico di fatto che saranno assegnati, nelle prossime ore, al personale precario inserito in tutte graduatorie provinciali della Sicilia.
L’assegnazione sarà effettuata dagli Uffici Scolastici Provinciali sulla base delle criticità rappresentate dai Dirigenti Scolastici nelle loro richieste che sono state reiterate più volte sia agli Uffici Scolastici Provinciali che all’USR Sicilia.
I numeri sono comunque minimi e non saranno sufficienti a coprire totalmente le criticità rappresentate più volte da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda di Ragusa. Il totale dell’organico di fatto in Sicilia sarà quindi di 483 posti(403 precedentemente assegnati più gli ulteriori 80 posti).
“Raggiunto l’obiettivo di attenzionare, in modo particolare, la provincia di Ragusa che con i 16 posti assegnati (9 collaboratori scolastici, 5 assistenti tecnici e 2 assistenti amministrativi – dichiara Adriano Rizza, segretario generale FLC CGIL Ragusa -ottiene il numero più alto di posti in deroga, anche rispetto ad
altre province importanti come Palermo (12) e Catania (12). Prevista per venerdì mattina una riunione in provveditorato per un’informativa sulla distribuzione dei posti nelle scuole della provincia. Inevitabile rivedere i parametri di assegnazione del personale ATA alle scuole in organico di diritto. E’ fondamentale garantire, sin dal primo giorno di scuola, il legittimo avvio delle attività didattiche senza necessariamente elemosinare niente a nessuno”.

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