Il Consorzio Ricerca Filiera Lattiero-Casearia è un ente che opera a carattere regionale ed ha sede a Ragusa. La sua “mission” è quella di elevare le produzioni casearie storiche, ottenute con processi tradizionali, a delle vere “opere d’arte” da annoverare tra i beni culturali italiani. La Regione Sicilia, il Comune di Ragusa, l’ Università di Catania, il Consorzio di Bonifica n.8, e due aziende private: la Ragusa Latte e la Progetto Natura, sono soci del Consorzio.
Il Corfilac, però, è diventato un peso per i “conti” della Regione Siciliana atteso che finanzia tutti i costi che, annualmente, si aggirano sui 2 milioni di euro. La Regione deve saldare ancora 600 mila euro per l’anno 2014 ed ha previsto nel bilancio 2015 solamente un milione e cinquecentomila euro, sufficienti a pagare le sole retribuzioni dei 45 dipendenti tra ricercatori e tecnici. Ma i lavoratori non prendono lo stipendio da 7 mesi, quasi 8.
La triplice sindacale pretende dalla Regione il finanziamento dell’intero progetto “Corfilac”, che ricordiamo è finalizzato allo studio delle produzioni lattiero casearie tradizionali siciliane, ed è indirizzato alle piccole e medie imprese. Ma nessuno degli attori “pensanti” ha provato a suggerire alcuna soluzione al problema economico che affligge il Corfilac, così come tutti gli altri settori pubblici legati alla Regione Siciliana.
La Confael una proposta ce l’ha e nei prossimi giorni la presenterà alla Regione Sicilia. “La base produttiva, che ha beneficiato dei servizi e dei risultati resi dalla ricerca sviluppata dal Corfilac, sostenga il Consorzio, insieme alla Regione siciliana, per rilanciare l’attività ed ottimizzare la ricerca”. Il Segreterio Nazionale della Confael del Terziario, Giorgio Iabichella chiede “il rilancio reale del Consorzio che allontani lo spettro del precariato, affinchè il Corfilac possa continuare ad essere punto di riferimento dei produttori e dei consumatori, assicurando la qualità e la tracciabilità dei prodotti utilizzati dalle industrie lattiero-casearie siciliane”.