Aeroporto di Comiso. Soaco replica all’on. Digiacomo

aeroporto comiso

«Finora, con la Regione Siciliana, l’ex Provincia di Ragusa e altre istituzioni si è sempre lavorato in sinergia per risolvere i problemi concreti dell’Aeroporto di Comiso, problemi sicuramente non riconducibili alla società di gestione, che, di contro, con i numeri del traffico aereo e con un incessante lavoro diplomatico, sta portando a casa risultati singolari”. I vertici della Soaco, società di gestione dello scalo, replicano alle dichiarazioni del deputato regionale siciliano Giuseppe Digiacomo in merito all’aeroscalo. “Ci sorprende, quindi, l’attacco di Digiacomo.

Sommessamente, sottolineiamo la contraddizione implicita nelle parole del deputato regionale, che, evidenziando come l’aeroporto di Comiso cresca, di fatto ammette che chi lo gestisce sta operando bene (e di tale riconoscimento lo ringraziamo). Nel frattempo, però, Digiacomo parla di insipienza della società. Francamente, ci risulta difficile da comprendere.

Ci chiediamo che cosa dovrebbe mai fare la società di gestione rispetto al tema dei controllori di volo. Un tema che, è palese, riguarda in primis politica e istituzioni. Quelle regionali, che anche il Digiacomo rappresenta, hanno sempre dichiarato che avrebbero supportato il “Pio La Torre”, pure facendosi carico del costo dei controllori di volo fino alla firma del contratto di programma con lo Stato. Attendiamo ancora fiduciosi che, in questa vicenda, ognuno faccia fino in fondo la propria parte.

È bene poi chiarire come il management Soaco certo non attenda sollecitazioni esterne per muoversi. La scorsa settimana i vertici Soaco e il sindaco di Comiso, Filippo Spataro, si sono incontrati a Roma con Enav, alla presenza anche di Enac, per trattare la proroga dell’attuale convenzione (in scadenza il 30 maggio) di un trimestre. Enav, peraltro, si è reso disponibile a fornire il servizio per l’ulteriore trimestre senza costi aggiuntivi, ma facendolo rientrare nel contratto in scadenza, proprio per dare tempo alle istituzioni regionali di intervenire”.

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