Operazione “Eco”. Rinviati a giudizio l’ex sindaco di Scicli, Susino, e altri nove

franco susino

L’ex sindaco di Scicli, Franco Susino, e tutti gli altri indagati nell’operazione “Eco”, eseguita dai carabinieri, sono stati rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale di Catania, Daniela Monaco Crea, che vede coinvolto anche l’ex sindaco di Scicli Franco Susino, sono stati rinviati a giudizio, lo scorso pomeriggio, dal Gup del Tribunale di Catania, che, sostanzialmente, ha accolto le richieste del pubblico ministero della Dda, Valentina Sincero.

Saranno processati il prossimo 8 maggio. Ad eccezione, dunque, di Franco e Ignazio Mormina (padre e figlio), difesi dall’avvocato Rinaldo Occhipinti che aveva chiesto ed ottenuto il giudizio immediato per cui per i due congiunti il processo si celebrerà a Ragusa il prossimo 17 aprile, gli altri vanno a processo ordinario, sempre a Ragusa. Si tratta di Gianni Mormina(fratello di Franco), difeso dall’avvocato Edoardo Cappello, Ugo Lutri e Giacomo Fidone(per quest’ultimo il Riesame revocò l’ordinanza), difesi dagli avvocati Francesco Riccotti e Rinaldo Occhipinti,  tutti sciclitani, Renzo Gazzè, difeso dall’avvocato Giovanni Favaccio, Lorenzo Trovato, Giovanni Di Stefano e Vincenzo Tumino, accusati, con i Mormina, di truffa, Bartolomeo Cannella, accusato di favoreggiamento(questi ultimi sono difesi dall’avvocato Anna Scuderi). Stando alle indagini della DDA, Mormina avrebbe avuto contatti anche con l’allora sindaco Franco Susino. Non è improbabile, quindi, che il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, possa sciogliere il Comune per inflitrazioni mafiose. L’operazione fu eseguita lo scorso mese di giugno dai carabinieri col coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catania. L’accusa ha contestato a tutti, secondo le rispettive posizioni, l’associazione mafiosa, concorso in associazione(per Susino), truffa, estorsione e furto. Davanti al Gup di Catania, si sono costituiti il Comune di Scicli, con l’avvocato Ignazio Galfo, l’impresa ecologica Busso, con l’avvocato Pennisi, e alcuni privati, con l’avvocato Giuseppina Cicero.

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