Operazione “Eco” a Scicli. Richiesta di rinvio a giudizio per l’ex sindaco. Giudizio immediato per Franco e Ignazio Mormina

Susino

Il pubblico ministero della DDA di Catania ha chiesto il rivio a giudizio per il sindaco dimissionario di Scicli, Franco Susino, e per tutti gli altri imputati coinvolti nell’Operazione “Eco”, ad eccezione di Franco e Ignazio Mormina (padre e figlio). Il loro difensore, l’avvocato Rinaldo Occhipinti, ha infatti chiesto ed ottenuto il giudizio immediato per cui per i due congiunti il processo si celebrerà a Ragusa il prossimo 17 aprile. L’operazione fu eseguita lo scorso mese di giugno dai carabinieri col coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catania. Davanti al Gup di Catania, Daniela Monaco Crea, la pubblica accusa rappresentata da Valentina Sincero, della DDA, ha chiesto il rinvio per il processo ordinario per tutti, richiesta alla quale si sono associati i difensori delle parti civili. L’accusa ha contestato a tutti, secondo le rispettive posizioni, l’associazione mafiosa, concorso in associazione(per Susino), truffa, estorsione e furto. Davanti al Gup di Catania, , ieri si sono costituiti il Comune di Scicli, con l’avvocato Ignazio Galfo, l’impresa ecologica Busso, con l’avvocato Pennisi, e alcuni privati, con l’avvocato Giuseppina Cicero(escluse due richieste tra cui un’associazione antiracket). Hanno fatto la loro arringa, tra gli altri, gli avvocati Carmelo Passanisi e Cesare Borrometi, difensori di Susino, Francesco Riccotti, difensore di Ugo Lutri, ed Edoardo Cappello per Gianni Mormina. Il Gup ha fissato un’altra udienza per martedì prossimo per dare spazio agli ultimi difensori e per la sentenza. Secondo l’accusa, sarebbe stato “imposto il controllo, compromettendone anche la regolare attività” alla Ecoseib, azienda per la quale lavoravano i Mormina e che aveva l’appalto per la raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani per il Comune di Scicli, ente peraltro in attesa delle decisioni del Viminale in merito al possibile scioglimento per infiltrazioni mafiose. Furono arrestati Franco, Ignazio e Gianni Mormina(fratello di Franco),operatori ecologici, Ugo Lutri e Giacomo Fidone(per quest’ultimo il Riesame revocò l’ordinanza), tutti sciclitani. Sei gli indagati a piede libero e cioè Renzo Gazzè, Lorenzo Trovato, Giovanni Di Stefano e Vincenzo Tumino, accusati, con i Mormina, di truffa, Bartolomeo Cannella, accusato di favoreggiamento(questi ultimi sono difesi dall’avvocato Anna Scuderi). Stando alle indagini della DDA, Mormina avrebbe avuto contatti anche con l’allora sindaco Franco Susino.

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