Unione dei Comuni. Vertice a Modica per allargare la platea degli aderenti

Riunione Unione dei Comuni

L’Unione dei Comuni, sono al momento tredici gli aderenti, della provincia di Ragusa e di Siracusa ha avviato, stamani, un nuovo percorso da Palazzo San Domenico nella sala “G.Spadaro”, dove sono state poste in essere le condizioni per percorrere questo nuovo strumento che rispetto al primo non riuscito, il Consorzio dei Comuni, parte dal basso. La riunione, presente il sindaco Ignazio Abbate che l’ha convocata, ha registrato la partecipazione del presidente dell’A.L.C.S.E. (associazione liberi comuni del sud est siciliano) Sen.dr. Pietro Ferrara, del vice sindaco di Pachino, Andrea Rabito, dell’assessore allo sviluppo economico del comune di Noto, Nino Sammito, del sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, del vice sindaco di Ispica, Cesare Pellegrino, del sindaco di Palazzo Acreide, Carlo Scibetta che rappresentava, per sua ammissione, anche i comuni dell’Unione, già costituita, ovvero Buscemi, Canicattini Bagni, Ferla, Cassaro e Sortino, l’assessore alle attività produttive del Comune di Portopalo, Marco Di Grande e il consigliere Salvatore Gallo del Comune di Palazzolo. Presente la segretaria generale del Comune di Modica, dr.ssa Carolina Ferro. Ha dato la sua adesione al progetto, malgrado assente, il sindaco di Avola, Giovanni Cannata.
Gli interventi sono stati aperti dal sindaco di Modica che ha marcato la necessità dell’unione dei Comuni con una domanda che parte dal basso per fronteggiare la questione dei servizi da rendere alla collettività attesa che sia la Regione sia lo Stato hanno nei fatti hanno abbandonato gli enti locali che sono costretti a fare fra di loro sistema con una sfida che tutti insieme devono affrontare.
Si pensi a quella dell’IMU agricola che va ostacolata in tutti i modi, all’esposizione di Expo Milano 2015 (Modica ha esteso l’invito ai comuni presenti di illustrare, per un giorno, le proprie peculiarità negli spazi concessi alla Città), e alla necessità di allargare, avendo a riferimento alla contiguità e alle peculiarità territoriali, il numero degli enti da inglobare in questo progetto.
Su quest’ultimo aspetto hanno rimarcato questa linea i rappresentanti dei comuni di Pozzallo e di Ispica che hanno proposto, al fine di superare un disagio, di allargare le attenzioni verso tutto il versante della provincia di Ragusa soprattutto ai centri della fascia costiera.
La platea sarà dunque allargata con inviti per la prossima riunione che è stata fissata a venerdì 20 marzo, alle ore 10,00, nella sede del palmento Rudinì a Pachino.
C’è una decisa determinazione a fare sistema. Anche il comune di Palazzolo che non potrebbe entrare nell’unione, perché aderisce a quello della “Valle degli Iblei”, potrebbe convenzionarsi con la nuova entità per un raccordo su alcuni servizi.
“C’è forte la necessità di creare questo nuovo strumento, commenta il sen. Pietro Ferrara,perché c’è l’impellenza di scrivere un nuovo capitolo nella storia degli enti locali che sono preesistenti alla nascita dello Stato che unitamente alla Regione sono entrati in crisi non costituendo più un riferimento su cui poter contare. Questa è un’area importante che potremmo denominare del Mediterraneo con un progetto che tende non a dividere ma ad inglobare realtà con denominatori unitari dal punto di vista socio economico”.
La segretaria generale, che ha espresso la necessità di raccordarsi con tutti i segretari generali dei comuni aderenti attraverso una riunione tecnica, ha informato che il nuovo disegno di legge sui Consorzi in Sicilia vieta l’unione e le associazioni tra comuni; quelli già costituiti dovranno essere sciolti entro due anni dall’entrata in vigore della legge. Quindi il tavolo, sulla scorta di questa informazione, ha deciso di intervenire presso l’ARS per scongiurare questa misura normativa.
“La creazione di un’unione dei comuni è nella cose, afferma il sindaco di Modica, Abbate, in quanto ormai è necessario che i territori che registrano comuni denominatori socio economici si uniscano per fronteggiare una crisi del sistema che è evidente a tutti. Lavoreremo in questa direzione e svilupperemo, ampliando la platea dei comuni partecipanti, questa linea puntando sulle nostre forze e sulla volontà di aprire un capitolo nuovo nella storia degli enti locali”.

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