Stagione venatoria. Intensa l’attività della Polizia Provincia nel ragusano

Polizia provinciale. apertura caccia

La Polizia Provinciale ha intensificato l’attività di controllo sull’osservanza delle norme per la protezione della fauna selvatica in tutto il territorio agro-silvo-pastorale degli Ambiti Territoriali di caccia.
In particolare sono state predisposte diverse operazioni antibracconaggio anche in ore notturne, sia durante il periodo di chiusura generale della caccia (al fine di contrastare qualunque forma di abbattimento o cattura illecita della fauna

selvatica soprattutto nel periodo di riproduzione della fauna medesima), sia durante la stagione venatoria per evitare e/o reprimere episodi di caccia mediante l’utilizzo di mezzi vietati (richiami acustici, furetto, trappole etc.). I controlli, già notevoli nel periodo di silenzio venatorio e di preapertura (agosto), hanno ricevuto un considerevole incremento da settembre in poi in concomitanza con l’apertura della stagione venatoria.
Particolari controlli sono stati svolti per garantire il rispetto, da parte dei cacciatori, delle norme prudenziali e di sicurezza per scongiurare spiacevoli incidenti.

Nel complesso, a seguito delle attività sopra descritte in tutto il territorio provinciale, che hanno portato al controllo 683 cacciatori, 69 persone sono state denunciate in stato di libertà all’A.G. per i reati previsti dalla L. 157/92.
Sono stati sequestrati 49 fucili, 1272 cartucce, 35 furetti, oltre a richiami acustici, batterie, altoparlanti, reti, trappole ed altro materiale utilizzato illecitamente. Tre notizie di reato sono state svolte a carico di soggetti rimasti ignoti. E’ stata inoltre sequestrata   Fauna selvatica illegalmente abbattuta: 3 colombacci, 3 tortore, un’istrice, un merlo, 112 storni, un rigogolo 57 conigli selvatici, 28 allodole, 32 tordi e una beccaccia. E’ stata invece liberata nell’ambiente idoneo la seguente fauna ancora in vita: 16 storni, 7 testuggini, 7 cardellini, 3 cinghiali e un falco.
A 34 persone sono state contestate le violazioni di carattere amministrativo (addestramento cani in periodo non consentito, ambito di caccia non autorizzato, violazioni del calendario venatorio, ecc).

L’attività di indagine che ha portato alla denuncia per attività di bracconaggio e maltrattamento di animali del titolare di un’azienda agricola in Contrada  Palamentana, territorio  di Ragusa, all’interno della quale sono state rinvenute numerose trappole e gabbie per animali di qualsiasi specie: dall’avifauna, ai conigli, ai cinghiali. Nell’area in questione venivano ritrovati chiusi in gabbia numerosi animali (tra cui 3 cinghiali, 25 testuggini, una Poiana di Harris, etc.) in pessime condizioni igienico-sanitarie. In quell’occasione si è inoltre proceduto al sequestro di 14 storni neri vivi liberati in loco; un rigogolo vivo liberato in loco; 109 storni neri morti; un rigogolo morto; una tartaruga marina morta; 2 stacchi di rete da pesca di ml 30 x 7 ciascuna; un guadino di legno e rete; una gabbia di metallo atta alla cattura di cinghiali; 3 trappole in ferro atte alla cattura di conigli selvatici.

Recuperato presso l’invaso della Diga S. Rosalia in territorio di Ragusa, di un daino ferito. La polizia provinciale ha individuato l’animale che stazionava lungo l’argine della diga predetta. Il daino, visibilmente ferito alla zampa anteriore sinistra, zoppicava vistosamente. L’animale, dopo non poche difficoltà, è stato preso e immobilizzato. Il giovane daino, visitato da un veterinario Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’Asp Ragusa, oltre la vasta e profonda ferita, aveva una sospetta frattura all’arto anteriore sinistro e altre ferite sparse sul corpo. Contattato il Centro di Recupero della Fauna Selvatica di Belpasso il daino è stato trasportato subito dalla polizia provinciale presso la struttura anzidetta.

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