Consiglio comunale di Modica. Ampia discussione sulla Tari 2014. Presentata mozione

consiglio comunale aula modica

Lunga discussione sulle tariffe Tari 2014 e consiglio rinviato, dopo due ore di lavoro, a lunedì 23 febbraio alle ore 19.00. Il consigliere Vito D’Antona presenta, sull’argomento, una mozione di indirizzo.  Presenti ventidue consiglieri la seduta si apre con un intervento del consigliere Giovanni Scucces che evidenzia l’assenza di collegamento del protocollo telematico negli archivi e questo rende delle difficoltà nell’evasione delle pratiche.  Il sindaco informa che c’è stato qualche problema con la società che gestisce il servizio e sembra che domani l’inghippo potrebbe essere superato.

Il consigliere Giovanni Spadaro chiede di anticipare il punto sull’ordine del giorno sulla Tari di cui è cofirmatario.
Il consigliere Ivana Castello chiede l’approvazione del verbale della seduta precedente come da norma e gli atti relativi al consiglio comunale del 6 febbraio u.s.
Il consigliere Tato Cavallino rileva che ieri ha partecipato con il sindaco alla manifestazione provinciale sull’IMU agricolo e intende capire cosa vuole fare l’amministrazione in ordine a questo problema.
Il sindaco informa che la giunta ha adottato una delibera che sino al 25 marzo gli utenti non pagheranno mora sul versamento dell’IMU agricolo.
Il Tar del Lazio ha rinviato ancora una volta la sessione di giudizio al 17 giugno p.v. sul ricorso del Comune di Modica contro l’introduzione dell’Imu agricola. Con l’avv. Andrea Scudieri sabato mattina sarà decisa una linea secondo la quale si dovrà decidere o un’integrazione al ricorso già avviato con altra documentazione o proporre un nuovo ricorso. Lunedì prossimo se ne saprà di più.
È anticipato il punto relativo all’ordine del giorno sulla Tari in riferimento all’applicazione delle tariffe e sulla modalità di rimborso delle somme eccedenti.
La questione è illustrata dal consigliere Ivana Castello la quale rileva che c’è stata l’applicazione di una tariffa per quanto concerne le pertinenze, costo fisso, uguale a quella delle abitazioni domestiche, costo variabile. In questo caso la società che gestisce la tassa, la Sikuel non c’entra ma è stata una scelta precisa dell’amministrazione.
Questo errore ha consentito di distogliere l’attenzione sul problema più grande della TARI il cui introito supera di gran lunga il costo che, invece, deve essere uguale a quanto si incassa.
Si tratta di un milione e duecento mila euro circa. La somma deve essere restituita ai cittadini; l’eventuale avanzo di amministrazione non può essere contabilizzato.
L’Assessore al Bilancio Enzo Giannone sostiene che relativamente al milione e 200mila euro si chiede se un accertamento possa essere maggiore dei costi, secondo l’opposizione non può essere così.
La sua impostazione è diversa: secondo la legge e la giurisprudenza, sentenza Corte dei Conti, indicano che le tariffe non possono essere cambiate a bilancio approvato.
Dopo l’8 luglio, data di adozione delle tariffe, l’amministrazione non poteva ritoccarle.
L’amministrazione scopre che ci sono 400 mila metri quadri in più –evasori- che scoperti han dovuto pagare la tassa. Agendo in modo diverso, cioè non introitando le somme prima evase, si sarebbe registrato un disavanzo rispetto all’accertato. E questo non è possibile.
L’avanzo derivato è vincolato alla diminuzione delle tariffe per l’anno successivo (2015) e ci sarà il rimborso per i maggiori accertamenti fatti.
Il consigliere Ivana Castello ritiene che l’utente non può pagare la tariffa più del suo costo e quindi il milione e duecentomila euro deve essere subito restituito.
Il consigliere Giovanni Spadaro evidenzia che sulla scorta delle dichiarazioni dell’assessore il prossimo anno il costo del servizio registrerà un milione e meno e quindi la tariffa sarà abbassata.
Il consigliere Andrea Caruso si chiede in che modo sarà compensato chi ha pagato di più?
Il consigliere Carmelo Cerruto valuta che l’avanzo dipende da un lato è dipeso da un errore tecnico, quindi non vale la sentenza della Corte dei Conti, che quindi va corretto immediatamente e che quindi che non ha ancora pagato potrebbe avere la rettifica della bolletta (valgono 160mila euro) con somme che vanno restituite.
L’altra discussione è sul milione di euro sul quale il collegio dei revisori ragiona sul maggiore accertamento valutando che tanto devono essere i costi e uguali gli introiti. Il collegio non conosceva la sentenza della Corte dei Conti? Rispetto a questo quali sono i passi avanti fatti dall’amministrazione visto che il collegio chiede di relazionare su questo.
Il consigliere Luigi Giarratana dichiara non è vero che l’amministrazione ha fatto pagare di più. I calcoli sono stati fatti sullo storico. La lotta all’evasione ha determinato un maggior introito oltre il costo di un milione in più.
Il dato che le variazioni degli introiti saranno contabilizzato a beneficio degli utenti con un ribasso delle tariffe.
Il consigliere Tato Cavallino chiede quale destinazione avranno le somme frutto dell’errore nel calcolo?
Sul milione di euro conferma che andrà a vantaggio dei cittadini.
Al consigliere Andrea Caruso non convince la compensazione laddove l’utente ha pagato quest’anno di più.
Il consigliere Vito D’Antona rileva che c’è un principio della competenza che non può essere eluso.
Quando il 23 dicembre il collegio rilevò la discrepanza tra il costo e l’introito che vale un milione 161mila euro. Se fosse stato sindaco avrebbe restituito da subito le somme che l’ente incautamente ha trattenuto.
Alcune esenzioni e riduzioni quest’anno non sono state rese operative rispetto all’anno precedente. Il nuovo regolamento sulla Tari non li prevede.
Si riserva di presentare una mozione in questa direzione che dovrà essere discussa in consiglio comunale.
Rimane fermo il fatto che le somme introitate in più devono essere restituite rilevando che il comune di Modica ha la tassazione più alta della provincia. Chiede di sospendere l’ultima rata di febbraio della Tari e il ripristino delle agevolazioni per le categorie protette che quest’anno non ci sono state.
L’assessore Enzo Giannone afferma che le tariffe vanno approvate l’anno precedente rispetto al bilancio di previsione. I problemi esposti dal consigliere Caruso varrebbero anche per chi eventualmente ha pagato di meno. L’ente non aveva previsto un introito in più. Al consigliere Cerruto dichiara che le previsioni sono imprevedibili e ciò ricade sulla consistenza delle tariffe. Al consigliere D’Antona dice che l’amministrazione non poteva non introitare le somme in più.
Il consigliere Ivana Castello valuta che quello che non si può fare per legge è fare pagare di più i cittadini.
Si doveva sospendere il pagamento e restituire le somme in più ai cittadini. Le somme in più quali effetti avranno sul patto di stabilità e sul bilancio?
Il consigliere Luigi Giarratana ritiene che in via previsionale la tariffa stabilita era quella storica; sono stati individuate sacche di evasione che hanno dato un milione di gettito in più: questo non è un errore ma bensì una lotta all’evasione. Grazie all’amministrazione è stata fatta quest’azione cosa non concretizzata da quella precedente. Il milione sarà tutto a vantaggio degli utenti anche di quelli meno abbienti.
Il Sindaco ritiene che a volte si faccia un danno alla città perché s’inseriscono dubbi che mettono confusione tra i cittadini, creando insicurezza. A oggi nelle casse dell’ente 5.357.000,00 euro che valgono il 50% del ruolo Tasi. Il costo del servizio, 9 milioni e mezzo, è stato pagato dell’ente. Chi non ha pagato non è solo l’utente che non può pagare. Gli uffici stanno lavorando ancora per individuare gli evasori. Tanti cittadini non hanno dichiarato le pertinenze, i garage. I 400mila metri quadrati in più sono ormai diventati dato storico. La Sikuel ha inserito nella stessa bolletta il dato storico e nel conguaglio quello relativo al nuovo dato
E’ chiaro che la prossima bolletta sarà calcolata su tre milioni di metri quadri e non più di due milioni e seicentomila. La consistenza della tassa è variabile perché deve tenere conto delle variazioni ed è per tale ragione che su questo c’è un bilancio a parte. L’errore l’hanno fatto gli amministratori precedenti che non hanno fatto i dovuti accertamenti.
E’ cambiato il modo di fare il calcolo della Tari, che presuppone metri quadri e nucleo familiare, e su questo sono state previste le agevolazioni per le famiglie numerose.
Il Comune di Modica ha il prezzo unitario più basso della provincia; per le attività commerciali ci sono agevolazioni progressive e gli artigiani non pagano le aree dove operano i macchinari.
Sulle pertinenze ci sono costi variabili e fissi; ci si è accorti dell’errore quando ci è stato rilevato dai cittadini ed è successo perché la società ha applicato una tariffa unica e tra due mesi si recupererà quanto pagato in più.
L’evasione emersa doveva essere accertata prima. Perché quelli che non hanno pagato hanno ribaltato il loro costo su tutti gli altri cittadini. Ci sono ancora margini di recupero di evasione.
La cosa importante è che la tariffa base è di entità inferiore rispetto a quella precedente. Conferma che il milione in più sarà a beneficio dei cittadini.
L’amministrazione ha portato al costo iniziale la raccolta RSU, (vale a dire senza incrementi Istat, e quindi si è rivalso sulla ditta che ha perso il ricorso al Tar), ovvero 363milaeuro e al posto di 440mila euro. Si è invertita la rotta, in modo radicale, sulla gestione Rsu.
Il consigliere Michele Colombo afferma che dal 6 febbraio con i meccanismi di accesso agli atti adottati i cittadini non devono sapere. Non deve essere poi la minoranza a sollevare il problema del milione in più.
Registra poi un modo personale del sindaco di gestire la concertazione. Ovvero quando gli conviene.
Denuncia che il sindaco non risponde nel merito alle osservazioni fatte dall’opposizione. Di fronte a numeri certi risponde in modo incerto.
Il consigliere Carmelo Cerruto valuta che il problema non vede una soluzione. La restituzione delle somme era un risultato equo per i cittadini. Rivendica che anche le amministrazioni precedenti avevano fatto una lotta all’evasione aumentando la platea degli utenti. Perché poi è aumentata la tariffa rispetto all’anno precedente? Il peso del milione in più non tutto il frutto dell’evasione. Il collegio dei revisori dei conti il 20 dicembre denuncia il mancato avvio degli accertamenti coattivi e quindi il ricorso alle anticipazioni che è punto critico della gestione di cassa. Si dimostra che è bassa la capacità di introitare le somme relative ai tributi. Come mai quest’amministrazione di sua iniziativa non ha rilevato gli introiti in più che sarebbero state un beneficio e invece è stata l’opposizione a farlo.
Il consigliere Giovanni Scucces ritiene che sulle pertinenze ci sia una doppia possibilità sull’applicazione della tariffa e registra che sussiste una discrasia. Se c’è la volontà di migliorare tutti assieme il quadro della situazione si potrebbe arrivare a un punto di sintesi. Se si alzano muri non c’è allora soluzione.
Da la sua disponibilità ad affrontare, nell’interesse del cittadino, qualsiasi confronto di merito e non farà mai una battaglia personale o di parte su questo argomento.
Il Sindaco ribadisce che insieme alla maggioranza da il massimo per operare nell’interesse dei cittadini.
Si dichiara aperto al confronto per portare l’obiettivo a buon fine; diversa cosa quando si presenta una mozione che è una presa di posizione politica.
La predisposizione delle tariffe è frutto della concertazione con le organizzazioni di categoria. Domani c’è una possibilità in più quella di avere una platea più vasta di contribuenti grazie al lavoro egregio degli uffici.
Saluta volentieri questa proposta alla collaborazione e al confronto.
Il consigliere Vito D’Antona malgrado gli interventi dichiara di mantenere in piedi alcune questioni a cominciare della reintroduzione delle agevolazioni. Denuncia che il sindaco faccia una distinzione sui gruppi di opposizione esprimendo su questi dei giudizi differenti. Consegna la mozione alla segreteria.
Il Sindaco denuncia che D’Antona invece di una comunicazione ha fatto un intervento quando parla di opposizioni diverse. La scelta del dialogo la sceglie liberamente ognuno di farla come gli aggrada.
Il consigliere Andrea Rizza fa notare al consigliere D’Antona che non c’è una opposizione buona e una cattiva. Le riflessioni il consigliere Rizza li fa nei confronti dell’opposizione e della maggioranza. Della mozione depositata ne è venuto a conoscenza da poco e sarebbe stato corretto metterla a disposizione prima.
IL consigliere Giorgio Falco chiede il rinvio del consiglio. Dopo una sospensione di dieci minuti il civico consesso decide di rinviare a lunedì 23 febbraio alle ore 19.00 la seduta.

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