Ancora commissari alla porta di Palazzo La Pira a Pozzallo. La situazione finanziaria difficile assume sfumature sempre più complesse. Solo nella giornata di ieri è stata data la comunicazione di ben cinque insediamenti in corso di commissari ad acta. Cinque diverse sentenze del Tar di Catania, che su ricorso di singoli cittadini dispongono l’insediamento di commissari ad acta per imporre al Comune di Pozzallo il pagamento di somme pregresse.
Una delle cinque sentenze chiama in causa anche Geo Ambiente, la ditta che gestiva la raccolta dei rifiuti qualche anno fa. Si tratterebbe di somme non ingenti, ma ad essere preoccupante sono le previsioni. Si attendono nuovi irrespingibili solleciti. A protestare, infatti, per il pagamento del dovuto sia verso la Geo Ambiente che verso Palazzo di Città, i netturbini pozzallesi che attraverso il Tar chiederebbero le mensilità arretate non pagate a suo tempo dalla Geo. In media si tratterebbe di 12-13 mensilità arretrate per dipendente, pari a circa 30 dipendenti che viste le condizioni difficili e gli arretrati che non arrivavano sono ricorsi al Tar per avere quanto loro spetta. Insediamenti a grappolo dunque, e tanti altri ne dovrebbero arrivare in poco tempo. Un giro di vite che dissangua le anemiche casse comunali. Nei soli mesi di marzo ed aprile con l’arrivo dei commissari sarebbero stati distratti oltre un milione e di questi contenziosi non sembrerebbe esserci nulla di preventivato nel bilancio di previsione 2013 già messo alla prova da un disavanzo di amministrazioni di 8 milioni di euro, dagli oltre 7 milioni di euro di debiti fuori bilancio e dalle anticipazioni di tesoreria per oltre 2 milioni di euro solo nel 2011-2012. Senza contare i nuovi debiti fuori bilancio approvati a fine marzo dal Consiglio da conteggiare, che si aggiungono al milione e mezzo della Tarsu 2013 erroneamente calcolato inserito nel preventivo 2013 in bilancio privo di reale copertura come i circa 2 milioni e 700 mila euro considerati, ma di fatto non incassati legati, alla contorta vicenda della vendita deli immobili comunali. Tutto ciò in un calderone ribollente di disavanzo che Palazzo La Pira sarà costretto a dichiarare per far quadrare quei conti che non tronano da un pezzo.