IL GRIDO D’ALLARME DEL MONDO DELLE COOP DI POZZALLO. QUASI 3 MILIONI DI DEBITI PREGRESSI DA PARTE DEL COMUNE. 100 LAVORATORI CON IL FUTURO A RISCHIO

La conferenza stampa di questa mattinaCirca tre milioni di euro di somme ancora da riscuotere. Cento lavoratori con il futuro a rischio. Nove cooperative alle prese con problemi di default. Sono le stesse che, da 24 mesi, non vedono il becco d’un quattrino a fronte dei servizi resi. Questi i numeri, a Pozzallo, di un disastro annunciato se non ci sarà una chiara e netta inversione di tendenza. Lo hanno detto senza giri di parole, questa mattina, in conferenza stampa, i vertici di Confcooperative Ragusa, il presidente provinciale, Gianni Gulino, il vicepresidente, Salvo Borrelli, responsabile dell’area sociale, e il consigliere di presidenza, Marilena Meli, incontrando i giornalisti nella sede della comunità alloggio “Il Girasole”, gestita da Isola Iblea, rappresentata dal presidente Giuseppe Arena. Presente anche Claudio Fronte della cooperativa Oasi Don Bosco e gli operatori di numerose coop operanti sul territorio comunale. “Al Comune di Pozzallo chiediamo una risposta urgente, un segnale di vita, di sedersi attorno a un tavolo per dare il via ad un piano di rientro – ha detto il presidente Gulino – perché qui stiamo parlando della gestione di servizi che tutelano le fasce deboli. Cosa dobbiamo fare allora? Portare gli ospiti delle nostre coop a palazzo La Pira e aspettare lì fino a quando non si troverà una soluzione? Siamo di fronte ad un problema molto serio. Nel giro di dieci giorni, chiederemo anche la convocazione di una seduta urgente e aperta del Consiglio comunale. Non si può più continuare a non dare risposte. In questo modo si stravolge tutto il sistema del welfare locale. E’ questa la responsabilità che intende assumersi l’Amministrazione comunale?”. Anche il vicepresidente Borrelli ha dipinto un quadro a tinte fosche. “Fino ad un certo punto – ha detto – le coop sono state in grado di assicurare degli anticipi agli operatori. Ma è ovvio che le nostre esposizioni bancarie non sono illimitate. Ora il problema serio è che non si può più garantire niente a chi opera per aiutare chi ha bisogno e avrebbe bisogno di un minimo di tranquillità per continuare a muoversi con la massima professionalità nel contesto di realtà così delicate. E invece manca la serenità e la tranquillità. Così non può andare bene. Ecco perché abbiamo indetto questa conferenza stampa. Lanciamo il nostro grido di dolore e, al contempo, comunichiamo che, se non ci saranno segnali dall’altra parte, cioè dall’Amministrazione comunale, siamo pronti ad inscenare eclatanti azioni di protesta, sebbene questo, così come ampiamente dimostrato nel corso dei 24 mesi in cui abbiamo atteso la liquidazione di almeno una fattura, non rientra affatto nel nostro stile”.
Anche Marilena Meli ha richiesto la massima attenzione sugli aspetti che hanno a che vedere con il mondo del welfare locale. “Si è interrotta una catena fondamentale per la nostra società – ha aggiunto Meli – stiamo riscontrando, dobbiamo dirlo, problemi in quasi tutti i Comuni dell’area iblea. Ma a Pozzallo, quello che più preoccupa, è che non si voglia avviare alcun tipo di interlocuzione. Tutte le nostre richieste per dare una risposta ai problemi sono rimaste lettera morta. Gli impegni presi sono stati disattesi. E noi ci chiediamo fino a che punto potremo andare avanti in questo modo e se ciò non comporterà, giocoforza, l’interruzione di ogni servizio con ricadute gravissime per gli ospiti, molti dei quali, tra l’altro, non hanno neppure una famiglia a sostenerli”.

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