Enel rete Gas, la nuova organizzazione del lavoro ha prodotto già un infortunio a Ragusa. Per la Uiltec è sciopero.

Annunziato VardéInfortuni sul lavoro e fallimento progetto sperimentale “mobile” con partenza da casa, la Uiltec territoriale consegna una relazione dettagliata al Prefetto Annunziato Vardè e proclama lo stato di agitazione dei lavoratori Enel rete Gas di Ragusa. In particolare si denuncia che la sicurezza sul lavoro non rappresenta più una certezza per i tecnici operativi di Enel rete Gas di Ragusa, costretti alla rinuncia di diritti inviolabili per applicazione del progetto pilota di nuova organizzazione aziendale, che in Italia sta interessando solo le due macro aree di Sicilia e Umbria. La Uiltec di Ragusa, già nel mese di Ottobre aveva presentato in azienda, a livello nazionale, il nodo delle criticità che il nuovo modello organizzativo presentava dopo due mesi di sperimentazione; ma l’allarme non è stato recepito.

Nella relazione presentata in Prefettura la Uiltec evidenzia che « nonostante la carenza strutturale di personale in organico, che da almeno 2 anni rappresenta una forte criticità per l’unità operativa di Ragusa di Enel rete Gas, l’azienda ha provato ugualmente a sperimentare un nuovo modello organizzativo del lavoro. Da subito è emerso che non c’è contezza della durata della giornata lavorativa che, sotto la maschera della flessibilità marginale, esige anche la rinuncia alla pausa pranzo sforando e di continuo l’orario contrattuale. Senza alcuna pretesa di straordinario, occorre sottolinearlo. I lavori pianificati per skills sebbene seguano le indicazioni di profilo organizzativo e professionale dell’addetto, non tengono conto del tragitto assurdo casa-lavoro-casa stabilito da Enel rete Gas nella soddisfazione del progetto pilota “mobile con partenza da casa, cui è chiamato il lavoratore nell’espletamento della propria mansione giornaliera: è del tutto irragionevole affidare “prime operazioni” ad addetti il cui domicilio è distante almeno 1,5 ore dal luogo del “primo intervento”, per poi mandarli in giro da un Comune all’altro su strade ad alta densità di traffico per le province di Siracusa, Ragusa e Catania, territori di copertura operativa della UO Ragusa. A rischio la sicurezza dei lavoratori, costretti a percorrere su strade impervie e poco agevoli diverse centinaia di chilometri (media 250 km per addetto al giorno) per raggiungere il luogo operativo per occorrenze di lavoro pianificate o di pronto intervento».

È in questo assurdo contesto, infatti, che in data 6 novembre 2013 un lavoratore della UO Ragusa -nella circostanza di un pronto intervento servito in regime di reperibilità- subisce un grave infortunio in occasione precisa di lavoro. Il lavoratore era «già provato da una lunga, faticosa e frenetica giornata di lavoro -nella soddisfazione dell’agenda giornaliera con impieghi pianificati e risolti superiore a 10 operazioni, per circa 250 km di tragitto in auto percorsi- si trovava a dover fronteggiare, da solo e fuori dal normale orario, un’emergenza: lo zelo profuso per contenerne gli effetti e riportare rapidamente la situazione in condizioni di normale esercizio, però, nel supplemento dello stress raccolto, ha composto il triste epilogo della sua giornata di lavoro. L’assenza del lavoratore per infortunio in aggiunta ad altri distacchi per malattie ha determinato il paradosso della gestione reperibilità; infatti i lavoratori di Ragusa saranno impiegati in turni doppi di reperibilità mensili, almeno due per lavoratore al mese, spalmati per le zone multi territoriali di gestione e intervento per i territori di Siracusa, Catania e Ragusa stessa almeno fino a gennaio 2014. Alcuni addetti, inoltre, saranno impiegati in reperibilità di tipo B, dunque di pronto intervento esecutivo, a una distanza di circa 1,5 ore dalla propria abituale residenza, quando, in realtà lo standard per intervento, secondo le regole e per Enel rete Gas F2i Reti Italia, è di 1 (una) ora dalla chiamata di emergenza. Condizioni sfavorevoli che mettono a repentaglio non solo l’incolumità stessa dei lavoratori, ma anche la sicurezza dei cittadini per i Comuni delle Province di Ragusa, Siracusa e Catania, serviti dall’unità operativa di Ragusa di Enel rete Gas».

Un contesto di lavoro insicuro. Ecco perché la Uiltec territoriale ha sollecitato lo stop alla sperimentazione del progetto che prevede la partenza da casa per gli operatori di Enel rete Gas e l’integrazione da subito delle giuste risorse in organico, così spiega Scarpata “ data l’emergenza congiunturale in atto, per espletamento normale e sicuro del turno di reperibilità mensile per gli addetti alla UO Ragusa, così come avviene in altre realtà di Enel rete Gas dell’Isola e nel resto d’Italia”.

La parola adesso passa al Prefetto: sul tavolo la garanzia di sicurezza per i cittadini serviti dalla rete di Enel rete Gas a Ragusa e nelle altre province, e la irrinunciabile tutela della salute dei lavoratori.

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