Modica, condanna definitiva per l’uxoricida Orazio Toscano. La Cassazione conferma la pena a 14 anni

TOSCANO ORAZIODiventa definitiva la  condanna per Orazio Toscano, 42 anni, l’uomo originario di Lentini ma residente a Modica, che il 16 marzo di tre anni fa uccise la moglie. La Cassazione ha, infatti, rigettato il ricorso  del difensore, l’avvocato Saverio La Grua, propedeutico all’annullamento del giudizio di pericolosità sociale dell’uomo, per evitargli ulteriori tre anni di ricovero in un centro specializzato di assistenza psichiatrica quando avrà finito di scontare la pena detentiva. Toscano, richiuso nel carcere di Brucoli ad Augusta, il 16 di marzo 2010, strangolò la moglie, Maria Concita Russo, 36 anni, e poi la colpì alla testa con una grossa pietra, al culmine di una lite scoppiata in tarda serata a casa e poi proseguita in Via Mantegna Itria, dove la coppia si era recata in auto per evitare di coinvolgere i figli minori. Fu arrestato dai carabinieri ai quali in nottata si era consegnato accompagnato da un parente. L’uxoricida era stato condannato in primo grado a 16 anni di reclusione, con il giudizio abbreviato. La pena era stata poi ridotta di due anni dalla Corte d’Appello di Catania. L’uomo, quando fu richiuso in carcere, a Modica, tentò il suicidio in cella.
I giudici romani si sono, dunque, uniformati a quanto sostenuto dalla procura generale. Le motivazioni del parere alla base del rigetto del ricorso si conosceranno tra un mese. La pericolosità sociale di Toscano era stata esclusa anche dai periti del Gup di Modica, Sandra Levanti, e da quelli della Corte d’Assise d’Appello di Catania, ciononostante, la procura generale non aveva cambiato parere. Il provvedimento diventa quindi definitivo ma l’ultima decisione spetterà al magistrato di sorveglianza, che potrebbe comunque rivedere il giudizio di pericolosità sociale di Toscano, nel frattempo diventato un detenuto modello che ha altresì conseguito il diploma di ragioniere, dopo aver studiato sodo in cella. Tutto ciò potrebbe portare ad una riduzione di pena. Gli avvocati Iwan Pediliglieri e Salvatore Citrella, hanno patrocinano i figli e i parenti della vittima, quali parti civili. Tra le pene le pene accessorie il risarcimento danni di 200mila euro per ogni figlio, 200mila euro per la madre e 80mila euro per ognuno dei nove fratelli della vittima.

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