DALLA TEORIA ALL’ESPERIENZA DIRETTA: GLI STUDENTI DEL “GALILEI – CAMPAILLA” DI MODICA INTERAGISCONO CON LE TEORIE FISICHE E MATEMATICHE DI ARCHIMEDE AL MUSEO DI SIRACUSA

sergio carrubbaInteressante e coinvolgente esperienza didattica quella che gli studenti delle classi II E e III E dell’Indirizzo scientifico dell’Istituto “Galilei – Campailla” di Modica hanno fatto a Siracusa, guidati dagli insegnanti Nino Cerruto ed Epifania Di Gabriele, nell’ambito del Piano dell’Offerta formativa della scuola, finalizzata a far interagire gli studenti con i beni culturali del territorio.
Una guida all’interno del Museo li ha accompagnati alla scoperta delle teorie fisiche e matematiche del grande scienziato e gli studenti hanno avuto la possibilità di poter accedere ai monitor con audiovisivi che illustrano in maniera semplice i concetti trattati e, soprattutto, alle tante macchine che loro stessi hanno potuto “manovrare” per sperimentare in prima persona quanto appreso in sede di nsegnamento.
“Il Museo di Archimede di Siracusa – hanno affermato gli studenti dell’indirizzo scientifico – ci ha permesso di interagire attivamente con le ricostruzioni di esperimenti e macchine realizzate da Archimede, facendoci cogliere dal vivo, per esempio, come con l’aiuto di un raggio laser che noi stessi abbiamo potuto inclinare su un cono, vengono spiegate l’origine della circonferenza, dell’ellissi e della parabola. Interessante, inoltre, è stato scoprire i segreti della sfera e del cilindro e del principio di Archimede”.
Questa iniziativa didattica – spiega  Sergio Carrubba, Dirigente scolastico del Galilei – Campailla, rappresenta certamente un’ estensione esperienziale dell’apprendimento di materie caratterizzanti l’indirizzo scientifico come la matematica e la fisica, e il fatto che gli studenti abbiano giudicato molto positiva l’esperienza fatta dice come sia importante nella scuola rendere vitale il sapere che si acquisisce a scuola”. Il percorso museale effettuato dagli studenti ha visto anche l’esplorazione dei famosi specchi ustori cui è legata la più famosa leggenda su Archimede perché si racconta che con essi riuscì a bruciare le navi romane nel porto, e si è concluso con la “quadratura del cerchio” dove ancora con il supporto di un raggio laser, gli allievi hanno avuto la possibilità di disegnare poligoni inscritti in una circonferenza.

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