Sempre più netto il distacco tra Sel e l’amministrazione comunale di Pozzallo. Dopo l’estromissione di Sel dalla giunta, dal Piano integrato alla gestione del servizio di scuolabus, le prospettive dei due ex alleati non sembrano più convergere. Unico sopravvissuto a questo divorzio il presidente del consiglio Gianluca Floridia che eletto allora a pieni voti rimane ancora oggi a capo della civica assise. Finora nessuna richiesta politica chiara a Floridia di lasciare la sua poltrona, nessuna pretesa diretta avanzata dall’attuale maggioranza del sindaco Ammatuna, né attacchi da parte dell’opposizione di sempre. Gli ex alleati non avrebbero richiesto, almeno non in forma palese, il ruolo di Floridia, neanche in riferimento ad una staffetta allora vociferata con Pozzallo Giovane e Psi. Solo qualche attacco strisciante, che avrebbe aggirato il dialogo politico vero e proprio.
“Il Presidente attuale– ha sottolineato Floridia-è stato eletto all’unanimità. Questo pone il mio ruolo al di fuori dei ribaltoni o cambi di maggioranza. In questo anno e mezzo non c’è stato un solo consigliere che mi abbia accusato di faziosità, e io ho potuto essere realmente super partes grazie anche alla maturità dei consiglieri della lista in cui sono stato eletto. Ne ufficialmente né ufficiosamente, un solo consigliere ha messo in dubbio la mia imparzialità. Nessun consigliere si è fatto condizionare da vecchia politica.” In questi giorni però lo scontro politico è forte: il Piano integrato sta giocando il ruolo del coltello nella piaga. “In Consiglio Comunale è stata posta una questione di legittimità giuridica e quindi di legalità di alcuni atti su cui ci si è confrontati con durezza ma in Consiglio, sempre con civiltà e sui contenuti. Tra l’altro questo confronto è uscito dalle Istituzioni, penso al contributo dato dal Movimento 5 Stelle, che non è in CC ma che ha presentato all’Ars un’interpellanza parlamentare. Segno che in città ci sono forze politiche che si interessano ai problemi reali della gente.” Oggi però l’aria che si respira a Palazzo di Città in giunta per quanto riguarda il futuro economico-finanziario del Comune è meno ottimista di un tempo, c’è da spartirsi responsabilità decisionali un tempo neanche pensate e il clima con l’opposizione, a parte le forze politiche silenti messe alla finestra in attesa, è sempre più teso. Ammatuna ha aperto non si capisce ancora bene a chi. Comunque sia, se la geografia della maggioranza deve cambiare Ammatuna e Giunta devono fare i conti non solo con la figura del nuovo assessore ma anche con i numeri dei consiglieri in consiglio per stabilizzare una maggioranza consiliare che oggi matematicamente non è certa.