Modica. Commosso ricordo di don Puglisi, inizia un mese di riflessione sul suo messaggio educativo Don Pino Puglisi: il regno di Dio che si manifesta nella vita di ogni giorno

commemorazione don pino puglisiCon forte commozione ma anche con semplicità è stata celebrata a Modica la prima festa del nuovo beato e martire don Giuseppe Puglisi nella Casa a lui intitolata e nel giorno fissato dalla Chiesa per celebrarlo in tutto il mondo con una memoria propria. Le rose gialle, che tanto a lui piacevano, all’altare e di fronte all’immagine di don Pino, davano un tocco di affetto, mentre don Corrado Lorefice ha indossato per la celebrazione la casula donata a tutti coloro che hanno concelebrato in occasione della beatificazione. C’erano i volontari della Casa don Puglisi, di Crisci ranni, dei Piccoli fratelli, fedeli delle parrocchie anche da altri comuni della diocesi, amici della Comunità papa Giovanni di Scicli, l’assessore alle politiche sociali Rita Floridia, Gianni Novello di Pax Christi in questi giorni a Modica come testimone di pace, tutti insieme a raccogliere con una presenza variegata il messaggio di don Puglisi: il regno di Dio non si manifesta in modo eclatante ma nella piccolezza, nel seme che caduto a terra fiorisce. Con il coraggio dell’amore che si dona, che non teme nemmeno di perdere la vita e quindi fa fiorire vita per molti. Amore che – come è stato sottolineato attraverso un testo di don Puglisi – si consegna solo con la testimonianza, una testimonianza capace di raggiungere le ferite della vita per infondere speranza. E ci ha commosso che, proprio mentre finiva la celebrazione della memoria di don Puglisi, lo raggiungeva in cielo – dopo mesi di sofferenza – a soli vent’anni Alessandro, amico carissimo della Casa don Puglisi (oltre che della Casa dell’Arca, dei Piccoli fratelli, della sua parrocchia di San Pietro …) che una famiglia di Modica ha accolto in affidamento e testimoniato così cosa vuole dire amare, “non secondo la carne o il sangue”, ma nell’apertura del cuore del Vangelo. A un volontario Alessandro qualche giorno fa confidava: “me ne vado con don Puglisi”. E sotto il suo cuscino c’erano le immagini di don Pino e Papa Francesco, insieme a tanti altri segni di affetto. Ecco perché a conclusione della celebrazione si è ricordato che avere a Modica una memoria consistente di don Puglisi è una grazia ed una responsabilità: va tenuto vivo lo spirito di un amore coraggioso! Questoa, per la Casa don Puglisi e tutte le iniziative sorte a partire da essa, è la preoccupazione più grande, anche rispetto a quella economica che pure c’è. Ed ecco perché la celebrazione del 21 ottobre continua: continua salutando Alessandro; continua mercoledì nell’incontro che si terrà alle 20 nel salone della Madonna delle grazie con Gianni Novello per non dimenticare i morti di Sampieri e d Lampedusa e fare proposte di attenzione al mondo ai giovani e a tutti; continua in un cammino di approfondimento sul messaggio educativo di don Puglisi che vedrà a Modica tra il 30 novembre e il 1° dicembre alcuni alunni e collaboratori di don Puglisi. Per riportare il suo messaggio nelle famiglie, nelle scuole e nelle parrocchie. Per far scendere sempre più in profondità il seme del suo martirio, rinnovare la città nelle sue radici per fiorire in vera bellezza.

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