Modica, contenitori dei medicinali traboccanti. Monta la protesta dei farmacisti

imageTorna il gravoso problema dei cassonetti non svuotati dei medicinali scaduti. Nonostante la vicenda sia tuttora oggetto di un procedimento penale per analoga situazione, la situazione e’ tornata ad essere preoccupante. I contenitori posizionati antistante le farmacie traboccano con grave nocumento per la pubblica incolumità’ ma soprattutto c’è il rischio che le medicine scadute e depositate all’esterno possano essere attrazione per chiunque, soprattutto giovani e bambini. A nulla sono finora valse le lamentele e le segnalazioni da parte dei farmacisti. Il problema e’ sempre lo stesso: a chi compete l’onore del ritiro e smaltimento. Il titolare dell’impresa ecologica Giorgio Puccia che gestisce il servizio di igiene ambientale e’ di fatto sotto processo per la stessa situazione. L’avvocato Mario Caruso, difensore dell’imprenditore, sostiene che la ditta deve provvedere solo alla raccolta dei medicinali scaduti, incombenza che non viene più espletata da settimane mentre Il dirigente comunale dell’epoca, nel corso dell’udienza, aveva sostenuto che all’azienda il comune aveva affidato anche il compito di provvedere allo stoccaggio dei rifiuti pericolosi in un apposito centro specializzato di Siracusa mentre dall’altra sponda si precisa che i costi per lo stoccaggio non erano ricompresi tra quelli sostenuti da Puccia, che coprivano solo lo smaltimento dei medicinali scaduti. Allora come oggi alcuni farmacisti ribadiscono la situazione di pericolosità che si è di nuovo venuta a creare con l’accumulo, fuori dalle rispettive farmacie, dei rifiuti pericolosi nei contenitori che non vengono svuotati neanche in questi giorni, come accadde nel lasso di tempo oggetto delle indagini dei carabinieri e da cui sfociò il processo penale in corso. Un rinvio di competenze che serve solo ad allungare i tempi e ad aggravare la condizione delle aree antistanti le farmacie. Il rischio e’ alto, per cui sarebbe meglio provvedere a trovare al più presto una soluzione.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa