Modica. L’uxoricida Toscano a fine mese davanti alla Corte di Cassazione

TOSCANO ORAZIONon si arrende alla sentenza di primo e di secondo grado e cerca migliore sorte davanti alla Corte di Cassazione, l’uxoricida modicano Orazio Toscano, condannato in primo grado dal Gup del Tribunale di Modica, Sandra Levanti, a sedici anni di reclusione, con l’abbreviato, pena ridotta di due anni dalla Corte d’Appello di Catania. I magistrati romani hanno fissato al prossimo 30 ottobre il processo di terzo grado. L’uomo uccise la moglie, Maria Concita Russo, all’epoca trentaseienne, prima strangolandola e poi colpendola alla testa con alcune pezzi di pietra. I magistrati etnei, infatti, avevano escluso l’aggravante della crudeltà. Toscano, 41 anni, originario di Lentini ma residente a Modica, difeso dall’avvocato Saverio La Grua, quando finirà di scontare la pena, però, dovrà essere ricoverato in una casa di cura e di assistenza psichiatrica per altri tre anni. Si tratta di una misura di sicurezza che non era stata applicata dal Gup di Modica e per questo motivo la Procura della Repubblica aveva proposto appello. Toscano si trova rinchiuso nel carcere di Modica Alta dal 17 marzo del 2010, dopo essere stato arrestato dalla polizia alla quale si era consegnato nella stessa notte, accompagnato da un parente. In primo grado fu processato col giudizio abbreviato, condizionato alla perizia psichiatrica(in appello è stata richiamata la consulente d’ufficio). Toscano uccise la moglie nella tarda serata del 16 marzo 2010 in Via Mantegna Itria, dove i due si erano recati, dopo avere lasciato i figli nella loro casa di Via Nuova Sant’Antonio, per discutere della loro crisi coniugale. Gli avvocati Iwan Pediliglieri e Salvatore Citrella, hanno patrocinano i figli e i parenti della vittima, quali parti civili. Erano stat e confermate le pene accessorie ovvero il risarcimento danni di 200mila euro per ogni figlio, 200mila euro per la madre e 80mila euro per ognuno dei nove fratelli della vittima.

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