“Non ci sono regole, troppi ambulanti in giro: il Comune intervenga” La sezione Ascom di Comiso sollecita alla Giunta maggiori controlli

Salvatore Di Giacomo presidente Ascom Comiso“Ma dove sono finite le regole? Perché nessuno interviene? La nostra città rischia di diventare come il Far west? Chiediamo all’Amministrazione comunale di adoperarsi con azioni di monitoraggio e, soprattutto, di concertare con le associazioni di categoria quale la maniera più efficace per contenere il fenomeno”. E’ questa la perplessità manifestata dal presidente della sezione Ascom di Comiso, Salvatore Digiacomo, dopo avere ricevuto varie segnalazioni da parte degli associati per la presenza di numerosi ambulanti abusivi che non rispettano le regole e che determinano situazioni di concorrenza sleale a discapito di chi, invece, assolve con regolarità il pagamento dei tributi locali. “Siamo molto preoccupati – afferma Digiacomo – perché questo fenomeno è notevolmente incrementato con il trascorrere delle settimane e, soprattutto, perché non si vede in giro nessuno tra coloro che dovrebbero monitorarlo e, per quanto possibile, regolamentarlo. Altra situazione limite è quella che si verifica all’interno del mercato ortofrutticolo cittadino dove sembra valere la legge del più forte. Anche in questo caso, la mancanza di regole la fa da padrone. Ecco perché chiediamo all’assessore al ramo, Sandra Sanfilippo, ai dirigenti dell’ufficio Commercio, alla polizia municipale, di comprendere quello che sta accadendo. Ecco perché il giro di vite, seppur legittimo, deciso nei confronti di chi non ha pagato il suolo pubblico e continua ad occupare gli spazi aperti avrebbe, magari, dovuto essere preceduto da un’attenzione supplementare nei confronti dei vari ambulanti che, giorno dopo giorno, invadono la città determinando una situazione di malessere senza precedenti, una situazione che ci ha fatto precipitare indietro di vent’anni. Come sempre, la nostra associazione è disponibile a fornire il proprio contributo in termini di idee e di proposte. Ma è chiaro che non possiamo andare a casa degli altri se non ci invitano. Ci aspettiamo che qualcosa possa cambiare. Anche perché le imprese commerciali stanno patendo più del dovuto gli effetti della crisi. E attendiamo di comprendere che cosa, in effetti, si vorrà fare per cercare di sanare questa situazione”.

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