RAGUSA, COSTI DELLA POLITICA. “Chiediamo agli eletti del Partito Democratico di ridurre parte del proprio compenso”

Partito democraticoIl Pd di Ragusa, circolo “Pippo Tumino”, esprime forte dissenso sulla mancata applicazione del taglio del 20% degli stipendi dei parlamentari siciliani per cui sarebbe stata prevista l’applicazione del Decreto Monti entro il 2013. Nel dettaglio, la commissione Ars per la spending review, presieduta dall’on. Cracolici del Pd, aveva elaborato ed approvato il ddl che prevedeva tagli lineari del 20% sull’indennità dei parlamentari regionali, sul personale dell’Assemblea siciliana dai dirigenti ai commessi, sui gruppi parlamentari e su tutte le spese di gestione per un risparmio intorno ai 32–34 milioni di euro l’anno. In questo modo gli stipendi dei parlamentari dell’Ars, con il trattamento economico di 11.000 euro, sarebbero stati equiparati a quelli dei colleghi delle altre Regioni. “A seguito della spaccatura della commissione – dice Mariuccia Licitra del circolo “Pippo Tumino” del Pd di Ragusa – che proponeva invece di rimanere agganciati ai regimi del Senato previsti da una legge regionale del 1965, promulgata per salvaguardare l’autonomia ed il prestigio del Parlamento siciliano, in contrasto a quanto stipulato dal governo Monti con la Conferenza Stato-Regioni, l’On. Cracolici è stato costretto a dimettersi ed al suo posto è subentrato l’on. Savona in forza a Grande Sud che ha sancito il blocco a 14.000 euro dell’importo della retribuzione. Appare scandaloso che in un periodo contrassegnato da grande emergenza sociale, segnato dalla grave crisi economica che, specificatamente in Sicilia, porta alla perdita di migliaia di posti di lavoro ed a una disoccupazione giovanile del 50%, con le famiglie che perdono progressivamente, con il potere di acquisto, anche la speranza e la fiducia nelle classi politiche dirigenti, queste non riescano a dare un segnale forte e concreto di vicinanza ai cittadini che, seppure in termini assoluti non rappresenterebbe la soluzione di tutti i problemi, sarebbe da un lato, per chi lo compiesse, un limitato sacrificio economico, e dall’altro una scelta e una svolta al modo di rapportarsi con le gente comune”.
“Il nostro circolo, quindi – è spiegato ancora – invita tutti gli attuali esponenti politici del Pd ad ogni livello di amministrazione politica locale, regionale e nazionale a dare prova di tale senso di responsabilità e condivisione dei problemi rinunciando spontaneamente a tali privilegi, decurtando il proprio compenso e devolvendo tali somme in favore di misure a sostegno del diritto allo studio e all’occupazione o a quanto si ritenga utile e urgente. Ci sembra prioritario mettere al centro della Politica la questione dell’Etica in coerenza a quanto già applicato dai nostri consiglieri comunali del Pd nella scorsa amministrazione, con la decurtazione del gettone del 30%. Confidiamo che la politica seria e onesta, che ancora certamente esiste ed è larga parte delle istituzioni, compia un passo nella direzione indicata; ci aspettiamo questo passo soprattutto da chi, come gli eletti a tutti i livelli del Pd, rappresenta le istanze progressiste e di giustizia sociale proprie del centrosinistra”.

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