Lasciano il CpA di Pozzallo numerosi siriani sbarcati nei giorni scorsi

centro accoglienza pozzalloLasciano subito il centro di primo soccorso i numerosi siriani che, con le loro famiglie, sbarcano sulle coste pozzallesi. In gran parte con i nuclei familiari vanno via verso il nord Italia, e poi il nord Europa. Per la Prefettura sono infatti liberi di circolare, perché richiedenti asilo politico, e così partono alla volta di Siracusa e Catania, per raggiungere le stazioni ferroviarie e partire per il nord. Dicono di andare verso la Svezia, la Germania, il Belgio, la Francia. Ed allora è ormai facile vedere molti di loro contrattare con i tassisti il prezzo per usare i mini bus e partire, fermi in fila a pochi metri dai cancelli del centro di prima accoglienza. Solo una minima parte va via con il pullman per Catania, raggiungendo a piedi con i loro pesanti borsoni il versante opposto della città, dove si trova la fermata bus. Lì pagano il loro biglietto: tariffa standard per ogni viaggiatore. Molti invece si pagano il mini taxi. E allora vedi in fila, per ore, i taxi attenderli fuori pronti a portarli via. “Nessuno tra questi vogliono rimanere in Italia- spiega un tassista che vuole tenere l’anonimato-tengo a precisare che nessuno dei tassisti ci specula sopra, perché anche noi li vogliamo aiutare, essendo un popolo che scappa dalla guerra.” Alcuni gruppi spiegano di pagare dalle 100 alle 150 euro a tratta: il costo più o meno regolare di un mini bus per i gruppi turistici. Altri tra di loro però vociferano altri prezzi che oscillano tra le 250 e le 350 euro. Una tariffa eccessiva, non consueta, per il tragitto chiesto. Una nuova realtà dunque su cui ora occorrerebbe vigilare per non gravare chi ha già su di sé il peso della guerra e di terribili indicibili brutture.

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