L’assessore regionale alla Sanità a Ragusa: Anna Carta invoca cure staminali per il figlio Mauro

Borsellino-a-Ragusa-con-Mariella-e-Mauro-10-770x300Cure col Metodo Stamina del professore Davide Vannoni, stabilizzazione dei precari nella Sanità, conti economici in ordine, apertura del nuovo ospedale di Ragusa, nomine dei manager Asp entro l’anno: questi i tanti temi trattati in un solo pomeriggio alla sala Avis di Ragusa alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino (nella foto). Un’occasione unica favorita da un incontro organizzato dalla segreteria provinciale della Cgil, Giovanni Avola in testa, e che ha visto la partecipazione del presidente della Commissione Sanità Giuseppe Digiacomo e de commissario straordinario dell’Asp Angelo Aliquò.

Tensione all’arrivo dell’assessore Borsellino alla sala Avis. La mamma di un ragazzo gravemente ammalato protesta in maniera decisa, ma garbata e civile con l’assessore chiedendo di poter praticare in Sicilia le cure staminali secondo il processo di sperimentazione del professore Davide Vannoni. Un’altra donna con la mascherina in bocca, affetta da una grave malattia particolare, ha detto all’assessore d’aver dilapidato un patrimonio intero nell’andirivieni dall’Inghilterra per sostenere le spese sanitarie e di viaggio aereo.

L’assessore Borsellino ha manifestato la massima solidarietà per questi due casi, ma riguardo alle cure staminali ha detto che prima di prendere decisioni vuole colloquiare con il prof. Vannoni, che dovrebbe venire in Sicilia il prossimo 27 ottobre. «Solo in presenza di un protocollo d’intesa il Servizio Sanitario siciliano sarà in condizione di prendere una decisione».

«Si tratta di cure compassionevoli –ha rimarcato il presidente della Commissione Giuseppe Digiaocomo- Nessun dato scientifico dà speranza, ma mettiamoci nei panni dei familiari e dei parenti… C’è l’illusione e la speranza, occorre avere prima un colloquio con il prof. Vannoni».

La scorsa settimana proprio Giuseppe Digiacomo ha chiamato in causa l’assessore Borsellino ammonendo a non proseguire la politica dei tagli e ad essere più pragmatici nella scelta dei nuovi manager.

«L’assessore regionale- conferma Digiacomo- ha detto di trovarsi d’accordo con le mie dichiarazioni. Si è convenuto che in Sicilia dopo avere versato lacrime e sangue per risparmiare, adesso i conti sono in ordine e che quindi va cambiato modo di gestire la sanità. Non perderemo posti letto, dobbiamo rilanciare, ottimizzare e pubblicizzare quello che di buono riusciamo a fare in questa sanità d’eccellenza».

Grande attesa di sentire l’assessore anche da parte dei tanti precari che attendono di essere stabilizzati. «C’è la volontà di avviare questo ragionamento che porta alla stabilizzazione dei precari, che sono tanti e di varie tipologie»- ha detto Lucia Borsellino. Da ricordare che a Ragusa 30 precari sono stati già stabilizzati. Argomento, questo caldeggiato anche dal segretario della Cgil Giovanni Avola.

Entro la fine dell’anno l’assessore Borsellino, d’accordo con il governatore Crocetta, dovrebbe sciogliere il rebus delle nomine manager. Con quali criteri? Quelli ragioneristici denunciati da Digiacomo e non graditi dalla stessa Borsellino, o quelli che tengono della meritocrazia? Lucia Borsellino di questa materia se ne intende: sia come tecnico che politico. Prima di diventare assessore è stata il dirigente regionale alla Sanità, il capo burocrazia di Massimo Russo, per intenderci. «Per molti anni- ha detto l’assessore- ci sono stati atteggiamenti elusivi rispetto alle procedure concorsuali. Non rinnego il passato di dirigente, ma rivendico la piena autonomia in queste scelte». Leggendo attentamente questa dichiarazione, qualcuno fa notare che la stoccata era diretta proprio a Massimo Russo, con il quale i rapporti non sono più idilliaci come lo erano in passato.

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