CATTURATO A SAN GIACOMO(RAGUSA)IL CANE CHE AVEVA AGGREDITO IL BAMBINO DI 7 ANNI

polizia municipaleUna  una pattuglia della Polizia Municipale di Ragusa è intervenuta in Via del Mirtillo, a S. Giacomo, per la cattura del cane randagio che vagava nell’agglomerato urbano-rurale che caratterizza la frazione del Comune di Ragusa. La cattura è stata resa possibile grazie al posizionamento di una gabbia autocatturante, avvenuto nella prime ore di ieri sera presso  a ridosso di una civica abitazione ove nel tardo pomeriggio di ieri si era verificata l’aggressione nei confronti di un bambino
di 7 anni  proprio all’interno del cortile della casa della nonna paterna. Da indagini effettuate nell’immediatezza dei fatti e stamattina, è stato accertato che il cane, un meticcio di grande taglia, maschio di colore grigio-bianco, dopo essere penetrato agevolmente all’interno del cortile attraverso un muro di cinta dell’altezza di 1, 50 m. si era avvicinato ad una ciotola di cibo che era stata preparata per alcuni animali domestici e da cortile presenti nell’abitazione con il chiaro intento di soddisfare l’istinto della fame. Il bambino, in quel frangente da solo nel cortile, per cercare di evitare che il cibo venisse sottratto agli animali domestici allevati dalla nonna, ha cercato di allontanarlo dal sito. La reazione del cane è stata brutale, tanto da provocare, nei confronti del piccolo ferite al collo ed alla regione scapolare, oltre ad un inevitabile stato di choc, tanto da consigliare l’immediato trasporto presso il Pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Ragusa, dove è stato medicato e tenuto sotto osservazione. Proprio a seguito dell’accaduto, nell’immediatezza del primo intervento, era stato deciso dal personale di Polizia municipale intervenuto, l’allocazione nel terreno adiacente l’abitazione teatro dell’incidente, di una gabbia auto catturante, appositamente posizionata da parte della Dog Professional, convenzionata con il Comune di Ragusa per la cattura dei cani randagi. Durante la notte il cane, attirato dall’esca, si è introdotto all’interno della gabbia, restandovi imprigionato. Ciò ha consentito di  accertare che l’animale era sprovvisto di microchip identificativo e, stando alle informazioni dei residenti in loco, non proveniva da masserie conosciute. Da informazioni assunte sul posto inoltre, pare che la zona, cioè l’intero territorio della frazione montana, sia da tempo interessata dal fenomeno dell’abbandono volontario, da parte di anonimi provenienti dai comuni limitrofi, anche della provincia di Siracusa, di cani e anche di gatti, lasciati liberi in prossimità delle zone a più bassa densità abitativa. Da ciò ne consegue che gli animali alla ricerca di cibo cominciano ad avvicinarsi alle case, anche rurali, fino a diventare stanziali.

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