Scicli, licenziato, sfrattato e abbandonato dal Comune, tenta il suicidio. Iabichella(Cittadini Liberi):”Le Istituzioni trovino immediate soluzioni.”

giorgio iabichellaLo sciclitano, 58enne, licenziato da qualche mese e poi sfrattato perche’ non poteva pagare l’affitto, aveva chiesto aiuto al Sindaco ed ai servizi sociali ottenendo un secco “no”, ha dovuto dormire in una panchina della piazza a Scicli per qualche notte, prima di trovare l’associazione di Maria Borgia, di Scicli, che lo ha accolto nella propria struttura. In seguito e’ stato accolto da un prete nei locali di una chiesa, sempre sciclitana, ma che 3 giorni fa lo ha invitato a sloggiare.
Sabato mattino, Giovanni si reca all’ospedale Maggiore di Modica (con l’autobus) per una visita medica, ma dopo aver saputo che doveva operarsi, probabilmente non riuscendo a vedere nulla di positivo all’orizzonte, si reca , come si sa verso il ponte Guerrieri e prima di compiere l’insano gesto, telefona ad un’amica (Maria Borgia di Rivoluziona Scicli che gli è stata sempre vicina) e manda un sms ad un’altra. Queste avvertono i carabinieri che recandosi immediatamente sul viadotto modicano riescono a salvare in extremis il malcapitato Giovanni.
“Ora Giovanni e’ ricoverato all’Ospedale di Avola, dopo aver trascorso qualche ora al pronto soccorso del Maggiore di Modica (che non riusciva ad affidarlo ad un’assistente sociale perche’ non ve ne erano disponibili !). Qualche settimana fa pare che Giovanni avrebbe manifestato l’intenzione di farla finita ai microfoni un’ emittente locale, ma nessuna Istituzione se ne preoccupo’.”
La grave denuncia arriva dall’associazione Cittadini Liberi, per bocca del coordinatore, Giorgio Iabichella, che attacca duramente il Sindaco di Scicli e l’Assessorato ai servizi sociali, senza lesinare critiche anche per il prete di una chiesa sciclitana.
“L’Amministrazione Comunale di Scicli ed un parroco di una chiesa sapevano delle difficoltà del Sig. Giovanni, ma hanno trattato con superficialità il grave problema. Se ne assumano le responsabilità ed evitino che altri cittadini giungano alla disperazione estrema, perche’ lasciati soli dalle Istituzioni.”
“Oggi l’ennesimo tentato suicidio – avverte Iabichella – deve far comprendere a tutte le Istituzioni che e’ in atto un vero e proprio allarme sociale. Solo a Scicli, nei prossimi mesi, quasi cento famiglie saranno sfrattate dalle case popolari, e molti di queste non avranno un tetto sotto il quale dormire.”
“Si devono trovare delle soluzioni immediate in tutta la provincia iblea, – conclude Iabichella – Chiederemo a S.E. il Prefetto ed ai Vescovi, di Noto e Ragusa, di farsi carico del grave problema sociale che sta covando in ogni città della provincia. Utilizziamo gli immobili “chiusi” dei comuni o delle Chiese, chiedendo alle associazioni di farsi carico della manutenzione per ospitare gli indigenti. Dopo Guarascio a Vittoria, Pacetto a Scicli e adesso Giovanni, quante vittime della crisi dovremo ancora vedere?”

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