Lettera aperta al Procuratore di Ragusa, Petralia, di Salvatore Rando del Comitato Via Loreto

CARMELO PETRALIA PROCURATORESignor Procuratore,
le sue recenti dichiarazioni riportate dalla stampa si rivelano inopportune, fuori luogo e offensive nei confronti di una comunità che democraticamente ha lottato e continua a lottare per salvare il suo Tribunale, denunciando una logica di riforma che nella pratica applicazione ha fatto emergere la mancanza di buon senso in merito all’obiettivo della spending review che in merito alla efficienza della istituzione giustizia. La Storia del Tribunale di Modica data da secoli ed è stato ed è l’orgoglio di tutti i modicani.
​Si vuole sottacere che gli Uffici Giudiziari di Modica nascono nel 1361. Martino D’Aragona nel 1392 assegnando il feudo all’Almirante Bernardo Cabrera, concesse a Modica una vastissima e particolare autonomia non solo amministrativa ma anche giurisdizionale, civile e penale, tale da rendere la Contea un regnum in regno. Alla fine del ……. , Modica ebbe una Gran Corte e una Curia di appellazione di secondo e terzo grado con giurisdizione civile e penale piena e completa, con la sola eccezione del reato di Lesa Maestà, giudizio riservato alla magna Curia di Palermo. Nel XV secolo fu istituito anche il Tribunale del Santo Uffizio. Lo speciale ordinamento giuridico della Contea venne riconosciuto nel XVII secolo, anche dall’imperatore Filippo IV, il quale, resistendo alle interessate sollecitazioni dei Senati Cittadini di Palermo e Messina, decise di mantenere la Gran Corte a Modica per non compromettere, “l’universale compostezza ed il rispetto antiquo delle leggi che si costuma in quella terra”.
​Signor Procuratore, Ella ha rilevato che nel 1816 Ferdinando, quando procedette al riordino amministrativo del Regno delle Due Sicilie, avrebbe dimenticato (sic!) la soppressione del Tribunale di Modica , ma ci sono riuscite due Ministre, non elette dal popolo, ed ha aggiunto che si tratta di una riforma importante e necessaria. Ma le riforme si fanno per migliorare e questo Governo e quelli precedenti hanno dimostrato di non saperle fare, come autorevoli Magistrati, Commissioni parlamentari ed esponenti di tutti i gruppi politici e gli avvocati hanno preconizzato. Solo in Italia si assiste all’increscioso e irriverente fatto che un Ministro non ascolta il Parlamento e i partiti ivi rappresentati non ne chiedono le dimissioni.
​Con riferimento ai sassolini nelle scarpe, che lo hanno portato a rimproverare di inidoneità educativa le Istituzioni modicane per non avere saputo trasmettere messaggi fondamentali (di rassegnazione?) ai cittadini , eccitando i loro animi con sterili prese di posizione a difesa del Tribunale, è veramente grottesco il Suo appello alla legge che va rispettata. Giusto! Chi rappresenta le Istituzione ha il dovere di fare rispettare la legge, ma prima ancora ha il dovere egli di rispettare la legge, nello specifico della clausola di invarianza della spesa. Ed ancora: quando un cittadino deve aprire un’attività è costretto ad adeguare la sua attività alle norme sulla sicurezza degli ambienti di lavoro, sull’antincendio, sulle vie di fuga, sulla staticità strutturale, gli ambienti di lavoro. Anche le strutture pubbliche sono tenute, per il tramite dei loro dirigenti e responsabili centrali e locali, al rispetto delle norme in questione. La struttura del Tribunale di Ragusa fa eccezione? Essa non è funzionale e non ha i requisiti per ospitare i servizi ed il personale provenienti da Modica e della sede distaccata di Vittoria. Questo lo sanno tutti, a chiudere dovrebbe essere, anche secondo legge, il Tribunale di Ragusa, …….e non sarebbe la fine del mondo, Signor Procuratore.
​Ma dica, Signor Procuratore: non è stato Lei a sostenere con dichiarazione alla stampa del giorno 8/2/2013 che era un grosso errore la soppressione del Tribunale di Modica ed il suo accorpamento con quello di Ragusa? Cioè a sostenere l’esatto contrario di quello che oggi va vanverando (simpatico e appropriato neologismo)? Che cosa è accaduto da allora ad oggi?
​Signor Procuratore, l’unica via di uscita da questo drammatico e grottesco contesto è l’unificazione dei due Tribunali, dislocandone le funzioni giurisdizionali nelle due strutture di Modica e Ragusa: ciò sarebbe in linea con la logica della spending review e della clausola d’invarianza della spesa e, quel che più conta, in linea con tutte le altre inderogabili norme sulla sicurezza.
​Le esternazioni prive di contenuti critici, per non dire vuote e semmai animate da poco scrupolosa vis polemica sono solo passerelle inutili, dannose e offensive nei confronti di chi, nel doveroso rispetto della sua Storia e della Storia delle sue Istituzioni, protesta in maniera democratica e fin troppo civile.

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