Pozzallo, la “nave della droga” era partita dal Marocco. Dopo l’incendio recuperate sette tonnellate di sostanza

POZZALLOfotoEra partita dal Marocco la “Gold Star”, la nave della droga sequestrata dalla Guardia di Finanza al largo di Pozzallo che trasportava circa 30 tonnellate di hashish. Ieri mattina le operazioni sono state approfondite dal Procuratore della Repubblica di Modica, Puleio, dal maggiore Pacetto e dai tenenti Masciullo e Nicolosi. Le fiamme gialle avevano avuto notizia del carico di hashish su una nave tanzaniana. In acque internazionali, era stata chiesta autorizzazione alla nazione di apparenza per il controllo a bordo. “Al momento dell’intercettazione – ha spiegato Francesco Puleio – l’equipaggio ha dato fuoco al carico e alla nave stessa, alcuni si sono gettati in mare. Si è riusciti a salvarli mentre il natante era e in avaria direzione Malta. Le temperature irrespirabili per via del vasto incendio, non consentivano l’accesso in condizioni di sicurezza”. Da avere ultimato le operazioni, durate 20 ore circa, alla verifica sono state rinvenute ancora sette tonnellate di droga, parte in buono stato e in parte carbonizzate. Arrestati i nove componenti dell’equipaggio, sette siriani e due indiani. Si tratta del comandante di Shadi Suleiman, 32 anni, di Ahmad Dalileh, 42 anni, Abdulrahman Jalloul, 25 anni, Afranr Bachar, 25 anni, , Mustafa Jumaa, 25 anni, Hani Othaman, 30 anni, Ahmad Balkis, 49 anni, e degli indiani Jouy Munish, 24 Nni, e Anuj Chauhan, 19 anni, accusati di attentato alla sicurezza della navigazione, per l’incendio, e traffico di stupefacenti con l’aggravante della grossa quantità. “Verosimilmente – ha detto il maggiore Massimiliano Pacetto – la meta era il Mare Mediterraneo e la Sicilia, forse anche la Libia, anche se non è nemmeno improbabile che avrebbero potuto dirigersi verso altri porti meno controllati per suddividere e smaltire la droga. È stata un’importante operazione d’intelligence, molto impegnativa e pericolosa in quanto l’equipaggio aveva disposto attorno al carico illegale delle bombole da gas che hanno poi incendio per distruggere la sostanza(due sono anche esplose)”. La nave, di circa 80 metri, e’ stata condotta al porto di Pozzallo ma si sta cercando un altro scalo portuale per trasferirla prima della distruzione. Di fatto e’ un ammasso d ferro vecchio ma che vale ancora circa 200 Mila euro. “Sequestrata – ha detto il tenente Andrea Masciullo – documentazione e anche un hardware che ci consentiranno un’ attività d’indagine in Italia e all’esterno per capire chi ha organizzato il traffico, l’armatore e altro. La droga era in sacchi di Juta a pezzi di mattone da un chilo ciascuno. Ora, quella rimasta(3,8tonnellate in cenere e 3,4 buona) e’ all’interno di un container vigilato 24 ore”. Escluso un pericolo di contaminazione del territorio. “Lo hanno certificato – ha concluso il tenente Nicolosi – i vigili del fuoco e anche l’Arpa. L’operazione ha creato non poche difficoltà tant’è che il catamarano Malta-Pozzallo e’ stato dirottato altrove. Abbiamo avuto a disposizione anche il rimorchiatore della Piattaforma Vega che è stato utilissimo”

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa