Con l’arrivo della “Gold Star” nuovi grossi problemi sulla banchina del Porto di Pozzallo

 imageNuovo arrivo e nuovo problema per gli operatori portuali, presso lo scalo pozzallese. L’arrivo della Gold Star domenica scorsa, con il sequestro del cargo da parte dell’autorità giudiziaria per presunto traffico internazionale di stupefacenti, pone il problema dei posti liberi presso la banchina commerciale per l’attracco di navi mercantili per attività di import ed export al porto grande. Su cinque posti disponibili per l’attracco in banchina infatti, a distanza di poco meno di cinque mesi, due tornano ad essere occupati in maniera permanente rendendo la vita difficile agli operatori portuali. Ad aprile scorso la partenza della Fortuna II attraccata in banchina da novembre 2008 con i conseguenti problemi di spazio libero per gli attracchi, poi sempre ad aprile l’arrivo della Osman Hasretler bloccata in acque internazionali da unità navali della Guardia di Finanza e dirottata al porto di Pozzallo sempre per presunto traffico di stupefacenti. A bordo della Osman infatti furono trovati di 857 chilogrammi di hashish e la nave, ancora sotto sequestro, si trova ancorata al porto da allora occupando un posto fisso in banchina. Ora la Gold star presenta lo stesso problema, se non più grave visto che nonostante non ci siano problemi di possibili sversamenti di oli esausti e sostanze inquinanti, la stabilità del cargo potrebbe alla lunga essere un problema. Fortemente danneggiata dalle fiamme, la motonave potrebbe con il tempo diventare un serio pericolo per la banchina oltre che un vero e proprio ostacolo per il possibile attracco di navi mercantili. Ora la speranza che per la Osman e la Gold Star ci sia la stessa collaborazione istituzionale che, lentamente e dopo innumerevoli solleciti, si è registrata per la Fortuna II con l’individuazione di una nuova sede dove poter attraccare le due navi senza togliere spazio agli operatori ecologici. Già i solleciti di operatori ed istituzioni alla Prefettura per trovare una soluzione al problema non sono mancati e si confida in tempi brevi. Più brevi rispetto alle lunghe attese sinora registrate, per far si che oltre la crisi l’occupazione per tempi lunghissimi della banchina non diventi un problema per gli operatori portuali.

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