Pronto soccorso : mamma mia quanti “ ( im)pazienti “!! La rubrica del dottore Federico Mavilla

federico-mavillaVe ne sarete accorti sicuramente anche voi che il Pronto Soccorso è diventato un luogo pieno di impazienti. Lo sono ovviamente, prima di tutto, i cittadini-pazienti, in ansia e in attesa, spesso interminabile. Lo sono anche i medici, da una parte spazientiti con i malati troppo lievi, che “potrebbero curarsi a casa” e da un’altra parte impazienti di trovare un letto a quelli che hanno problemi più seri e fare posto ad altri. In molti casi i dottori sono giustamente impazienti anche nell’attesa di essere sostituiti, dopo lunghi turni usuranti. Sono impazienti persino gli infermieri, costretti spesso a turni faticosi e a scervellarsi a trovare posto, dove sistemare i malati che non possono stare in piedi e che premono per essere controllati urgentemente. Il quadro generale è, quindi, una situazione di grave stress, come usualmente concluderebbe uno psicologo.
Ma perché i Pronto Soccorso sono così stressati? Secondo me, ma è in verità una “diagnosi”ormai da tutti e frequentemente proposta, il problema è che al Pronto Soccorso ci va troppa gente, troppi codici bianchi e codici verdi, i pazienti cioè che non hanno niente o hanno problemi considerati lievi.
Ma se non ci si vuole accontentare dell’argomento della “cattiva educazione” dei cittadini italiani, un’altra causa sta nel fatto che la gente evidentemente non trova altrove quello di cui ha bisogno, che la famosa, ahimè, “medicina del territorio” (medici di famiglia, guardie mediche, strutture intermedie più volte proposte) non è stata sviluppata abbastanza o non funziona. E soprattutto non ha la fiducia dei cittadini, che preferiscono rischiare attese snervanti e disagevoli, pur di non rivolgersi altrove. Ma se la gente preferisce aspettare anche più di sei ore per essere visitato al P.S., che dire allora dei pazienti che, in attesa di ricovero, aspetta più di 10 ore per avere un posto letto?. E qui non si tratta di codici verdi o di malati “da curare a casa”, visto che se ne è deciso il ricovero. Ed ecco allora l’altra causa di grave stress: gli ospedali, soprattutto i grandi ospedali, non sono più in grado di assorbire i malati veri, non quelli finti. Non è sorprendente tutto questo, visto la continua diminuzione del personale medico e i posti letto tagliati negli ultimi 10 anni, che hanno portato l’Italia a una media di 4,2 posti letto per 1000 abitanti, contro una media europea di 5,5.
Pressato dall’esterno (il territorio che non filtra) e dall’interno (l’ospedale che fatica ad assorbire e la diminuzione di personale nella stessa area di emergenza) il Pronto Soccorso si stressa. E rischia di esplodere. E’ in fondo il termometro dello stato di salute complessivo della Sanità: il nostro sistema ha la febbre e rischia di ammalarsi gravemente.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa