ALLA SCOPERTA DEI TERRITORI SICILIANI: RETI CULTURALI EUROPEE IN AZIONE. Progetti per un turismo culturale nella Regione Sicilia

aeroporto comisoCi si chiede perché la Sicilia di vocazione agricola e turistica debba essere da sempre poco valorizzata e poco frequentata, nonostante le ricchezze culturali, il patrimonio storico che la contraddistingue, il mare incontaminato. Problema senz’altro di organizzazione turistica e un esiguo intervento sui tour operatori internazionali e nazionali. Magari i tour operatori inglesi vengono in Sicilia, come è successo a Ragusa grazie all’apertura dell’aeroporto di Comiso, che vede la rotta Comiso-Londra. Ma noi che cosa abbiamo fatto per raggiungere i tour operator alla Bit ,ad esempio? Che cosa abbiamo offerto ai turisti stranieri che vengono da noi? Magari, quando i turisti visitano i nostri territori, come è successo con i portoghesi in Sicilia pochi giorni fa, rimangono colpiti dell’ospitalità siciliana, del mare unico, delle bellezze straordinarie poco valorizzate, ma si trovano a percorrere strade come la Catania- Agrigento con strettoie inaudite e una segnaletica problematica, una Agrigento –Ragusa poco percorribile.
Le infrastrutture,insomma, dovrebbero essere il prioritario problema della nostra Regione per il rilancio del turismo. Invece, problemi prioritari sono diventati gli enti di formazione, la loro chiusura e altri problemi importanti sì ma che non affrontano la crescita della nostra terra e dei loro territori, ricchi di storia e di cultura.
L’importanza degli scambi culturali dovrebbero interessare altresì, se vogliamo entrare in un’ottica europea. Ecco che auspichiamo Progetti GECT, territoriali europei tra Portogallo e Sicilia, Grecia e Sicilia, Malta e Sicilia , che proponiamo alla Regione, agli Assessorati regionali, che sembrano sordi alle opportunità messe in essere. La legalità è un problema importantissimo ma non il solo, e questo sta congelando la vita della nostra terra. Gli scambi culturali tra gli stati proposti porterebbero ad una circuitazione del turismo europeo e rientreremmo facilmente in quella prospettiva tanto auspicata, ma così poco messa in essere.
L’Assessorato Turismo dovrebbe collaborare con quello culturale e non agire in compartimento stagno. I Patrocini onerosi dovrebbero privilegiare gli scambi e non ricadute a pioggia. Le Manifestazioni culturali di respiro europeo meriterebbero maggiore attenzione, di quelle prettamente paesane.

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