IL TURISMO A RAGUSA E LA NECESSITA’ DI UN’ATTENTA PIANIFICAZIONE. DIPASQUALE (LA DESTRA): “MENTRE NEI COMUNI VICINO AL NOSTRO CI SI STA GIA’ MUOVENDO, CHE COSA STA FACENDO LA NOSTRA GIUNTA?”

Giuseppe  Dipasquale“In questi giorni sentiamo sempre più spesso parlare di turismo. Della necessità di programmare. Dell’esigenza di pianificare. Dell’eventualità di realizzare grandi opere. A Modica il sindaco ha convocato gli operatori del settore e, addirittura, ha sentito l’esigenza di confrontarsi con il vescovo sulla apertura-chiusura delle chiese. A Scicli, notizia dell’ultimora è l’arrivo di Google pronto a censire i monumenti Unesco a 360 gradi per farli conoscere in tutto il mondo. A Pozzallo un imprenditore gettonato dichiara che nell’area ci sarebbe la possibilità di realizzare qualcosa come trentamila, dico trentamila, posti letto. E a Ragusa?”. E’ questo l’interrogativo sollevato dal commissario cittadino de “La Destra”, Giuseppe Dipasquale, facendo riferimento ad un comparto che, così come è stato sempre spiegato, può esercitare un ruolo di primo piano per l’economia locale.
“Mentre ancora oggi – chiarisce Dipasquale – se non siamo all’anno zero, il tutto amplificato dall’innegabile crisi economica che purtroppo ci riguarda da vicino, poco ci manca. Mi chiedo: che cosa sta facendo nell’immediato questa Amministrazione per cercare di invertire una tendenza che, purtroppo, ci ha fatto perdere numerosi visitatori italiani, anche se, come confermano le ultime statistiche, il vuoto, solo in parte, è stato colmato dagli stranieri? Quali progetti di lunga durata si intende mettere in campo affinché gli stessi possano costituire oggetto di confronto e di discussione da parte di tutti gli operatori a vario titolo interessati? In che modo la nostra città intende interagire con quelle vicine per dare vita ad una strategia comune che non ci veda isolati da una programmazione che, per forza di cose, bisogna predisporre cercando di tenere presenti le esigenze di tutti? Voglio sperare che la Giunta Piccitto, ancorché insediata da appena due mesi, trovatasi quindi a gestire la patata bollente della stagione estiva, stia già cominciando a riflettere sul da farsi. Anche perché le risposte servono subito, ora. E lo dico anche dopo essermi confrontato con alcuni operatori turistici di Ibla che, sebbene confortati dall’arrivo di qualche presenza straniera superiore a quella degli anni scorsi, lamentano, in primo luogo, una carenza pesantissima. La mancanza di un “info point”, o ufficio di informazione turistica che dir si voglia, che svolga in maniera continuativa, efficace e non episodica la propria attività. I turisti, infatti, molto spesso (e ripeto sono gli stessi operatori di Ibla a dirlo), sono costretti a chiedere informazioni sull’apertura o meno di quella chiesa o palazzo, sullo svilupparsi di una determinata manifestazione in un determinato luogo piuttosto che un altro, ai banconisti di un bar o ai camerieri di un ristorante. E’ davvero questo il turismo che stiamo immaginando? Non c’è la necessità di fare sedere tutti attorno ad un tavolo e ricominciare con un’adeguata programmazione, evitando che le presenze sul nostro territorio siano il frutto di un ritorno casuale, dovuto alla bellezza dei nostri posti esaltata negli ultimi anni, e questo nessuno lo può negare, dal mega spottone che la serie tv di Montalbano è riuscita a diffondere in tutta Europa? Non riuscire, ancora oggi, a cogliere questa occasione significherebbe sprecare una occasione d’oro. E, in tempi di crisi, non so fino a che punto la nostra città potrebbe permettersi una simile disattenzione. Spero che il sindaco, che ha trattenuto per sé anche la delega al Turismo, possa riflettere su queste circostanze e che si adoperi al più presto per attivare, magari a partire dai mesi invernali, quella programmazione che non deve rimanere solo una enunciazione di intenti ma entrare a fare parte della pratica azione di tutti i giorni”.

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