Sampieri(Scicli). Tentativo di speculazione araba sul Marsa Siclà?

marsa siclàCi sarebbe stato un tentativo di speculazione immobiliare e per questo e’ in corso un’indagine parallela a quella che coinvolge il Marsa Sicla’ e Baia Samuele di Sampieri. Di mezzo ci sarebbe una multinazionale araba che attraverso intermediari, avrebbe cercato di acquisire il villaggio turistico, dissequestrato poche settimane fa dalla Cassazione, proprio durante il periodo in cui erano apposti i sigilli alla struttura per via, appunto, dell’indagine sul traffico di rifiuti coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Catania. Questa seconda inchiesta e’ stata affidata al comando provinciale di Ragusa della Guardia di Finanza. In atto e’ ancora nella cosiddetta “fase conoscitiva”, ma ci sarebbero già quattro persone iscritte nel registro degli indagati. Si intendono accertare responsabilità circa presunti collegamenti su un tentativo di speculazione da parte della multinazionale. In sostanza, pare, sia stata avanzata alla società sciclitana una proposta per la cessione della struttura ricettiva da parte di una holding, per il tramite di un paio di emissari che sarebbero stati incaricati dalla stessa multinazionale araba per curare e, magari, definire i dettagli dell’operazione. I proprietari, però, hanno rifiutato categoricamente anche perché il valore del villaggio, in quel momento, era sotto prezzo proprio per l’implicazione nell’inchiesta sull’inquinamento. Il sequestro del villaggio turistico, come si diceva, era stato annullato dalla Cassazione lo scorso 19 luglio. Pochi giorni dopo, durante una conferenza stampa per chiarire la vicenda e per annunciare la ripresa dell’attività del villaggio balneare, era saltata fuori la circostanza parallela del tentativo di speculazione da parte della multinazionale araba. In quella sede erano stati confermati i contatti con un paio di rappresentanti della holding che avevano avanzato la proposta di acquisto della struttura ad un prezzo decisamente fuori mercato. La proprietà, come si diceva, rifiuto’ a vendere ritenendo che ci si volesse approfittare della stato di inibizione della struttura, attraverso un’operazione speculativa. L’interesse degli arabi sarebbe stato quello di approfittare delle difficoltà in cui versava la società per indurla a vendere, deprezzandone, ovviamente, il valore. Tutte circostanze sulle quali le Fiamme gialle stanno lavorando per accertare eventuali lati oscuri della vicenda. Resta, ancora, sotto sequestro l’attiguo villaggio “Baia Samuele”.

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