L’evasione del detenuto di Nazionalità italiana, avvenuta lo scorso 13 marzo presso l’istituto penitenziario di Modica, ha suscitato rabbia e sconcerto anche tra i poliziotti penitenziari operanti nella Casa Circondariale di Ragusa. La CISL FNS, infatti, considera entrambi gli istituti della provincia di Ragusa interessati da analoghe criticità peraltro più volte denunciate a vari livelli istituzionali, e per ultimo anche a sua Eccellenza il Prefetto.
La CISL FNS ritiene che il sovraffollamento della popolazione detenuta, la carenza di organico della polizia penitenziaria e le inadeguate condizioni strutturali di entrambi gli istituti, rappresentano un serio pericolo per l’incolumità pubblica oltre che per gli stessi agenti della polizia penitenziaria. La CISL FNS, a seguito di questo ennesimo spiacevole episodio, reitera l’auspicio che il nuovo Governo del Paese, insieme al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, intervenga urgentemente e concretamente al fine di porre rimedio a tutte le criticità dell’intero sistema penitenziario italiano e quindi dotare lo Stato di penitenziari moderni, efficienti ed efficaci a garanzia sia dei diritti costituzionalmente previsti dei detenuti sia riguardo all’ordine e alla sicurezza che l’esecuzione penale necessariamente richiede.
La CISL FNS esprimere, infine, la totale vicinanza e solidarietà ai colleghi operanti presso l’istituto modicano, chiedendo con forza alle autorità preposte a far luce sull’accaduto di evitare assolutamente di far ricadere solo sugli incolpevoli poliziotti penitenziari le responsabilità del caso che quotidianamente operano in condizioni emergenziali e senza mezzi idonei a contrastare qualsivoglia evento di nocumento rispetto all’ordine e alla sicurezza generale dei penitenziari.