Solidarietà alle cooperative delle “terre di don Diana”. Vogliamo un Sud libero!

Nei primi giorni dell’anno alcuni attentati hanno colpito le iniziative nate a San Cipriano d’Aversa e a Casal di Principe nel nome di don Peppe Diana, ucciso dalla camorra ma rinato nelle terre e nei beni confiscati e restituiti alla collettività attarverso una rete di cooperative collegate con Libera. In particolare è stato colpito il ristorante “Nuova cucina organizzata” con cui si inseriscono malati mentali e nel cui nome si ironizza sulla “nuova camorra organizzata”… A Modica abbiamo conosciuto il coraggio e la bellezza di queste esperienze lo scorso ottobre, in occasione dell’intitolazione di una delle case di pronta accoglienza al giovane prete campano, martire come don Puglisi a motivo della sua fede operante nell’amore. Simmaco Perillo e Antonio Esposito hanno raccontato nell’incontro al Sacro Cuore presieduto dal Vescovo, Mons. Antonio Staglianò, e nelle scuole come la camorra soffochi territori e persone e come però si resista per amore, per amore di questi nostri popoli del Sud che dovrà liberarsi con l’apporto di tutti. La Caritas diocesana di Noto, nell’esprimere solidarietà con quanti operano nelle “terre di don Diana”, rinnova l’impegno a non dimenticare i martiri – don Puglisi, don Diana, Falcone, Borsellino, Livatino e tanti altri – ritrovando in loro l’ispirazione e la forza per segni che incoraggino il riscatto di molti. E invita tutti, e in particolare i giovani, a fare la propria parte unendoci in cordata come cittadini che partecipano e vigilano. Alle parrocchie e alle scuole si propone, nell’organizzare gite e viaggi di istruzione, a tenere conto di visite che permettano anche di conoscere esperienze come le “terre di don Diana”, e così sostenerle ma anche far conoscere alle nuove generazioni esempi concreti di vita buona, bella e coraggiosa.

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