Conferenza stampa, stamani, di IdV alla sala convegni della Provincia Regionale di Ragusa. Presenti il coord. prov.le Giovanni Iacono, i Consiglieri Comunali di Ragusa Salvatore Martorana e Giuseppe Tumino, il resp. prov.le dipart. università Paolo Pavia. Italia dei Valori, nel corso della conferenza stampa, ha illustrato anche visivamente e graficamente con l’esposizione di dati numerici, l’iniziativa dei due gruppi consiliari, alla Provincia e al Comune di Ragusa, di presentare una mozione unica per rimettere al centro dell’agenda politica il rilancio dell’offerta formativa Universitaria in provincia di Ragusa facendo assumere in proprio le responsabilità e le attività ad oggi in capo al Consorzio Universitario da avviare a scioglimento. Nella copiosa mozione (presentata in conferenza stampa) vengono evidenziati i motivi alla base della richiesta di IdV alle due amministrazioni. Per Giovanni Iacono :”Nel declino complessivo dell’offerta formativa universitaria degli ultimi anni un fattore di accelerazione in negativo è stata la firma della scellerata convenzione che il Presidente della Provincia, il Sindaco di Ragusa e il Presidente del Consorzio hanno firmato con il Rettore. In quella sottoscrizione di convenzione vi è tutta la dimostrazione, da un lato dell’incompetenza in ambito Universitario e, di converso, dell’abilità e competenza dell’altra parte. Ci siamo praticamente lasciati, a mala pena, le “mutande” e, ironia della sorte, annunciarono quella firma come una tappa fondamentale per lo sviluppo dell’università”. Italia dei Valori ha elencato che nei soli ultimi 4 anni accademici gli studenti che frequentavano i corsi universitari in provincia di Ragusa sono scesi da 3525 a 940 con un calo del 74 %. Da 7 facoltà presenti e 12 corsi di laurea si è passati ad 1 facoltà e due corsi di laurea. Il danno economico stimato per la perdita degli studenti e per la mancata crescita dell’Università è stato di non meno di 28 milioni di euro Buona parte nella sola Città di Ragusa. Mentre l’Università a Ragusa moriva la Kore di Enna in 5 anni dalla sua costituzione quadruplicava i propri iscritti, da 1500 studenti a 6000 studenti, e passava da 5 facoltà e 11 corsi di laurea a 10 Facoltà e 44 corsi di laurea. Tutto questo Enna, con a capo la Provincia, lo ha realizzato in soli cinque anni e con l’aiuto della Regione Siciliana mentre i nostri parlamentari regionali, in particolare di maggioranza, o dormivano o erano affaccendati in altre faccende.Il consorzio, a seguito della convenzione, deve all’Università di Catania dal 2012 al 30 giugno 2015 la somma di € 10.312.500 alle quali vanno sommate oltre 1.300.000 € per rate pregresse e non pagate oltre alle pesanti scoperture bancarie e l’ultimo esercizio chiuso del 2010 ha visto una perdita di esercizio di € 515.393. Il consorzio vanta crediti per € 4.895.893 difficili da recuperare tra cui 832.292 e 300.000 da parte del Comune di Modica e di Comiso che notoriamente non navigano in buone acque. Anche il Consorzio ha i suoi costi annuali che per amministratori e compensi a terzi escluso il personale sono in media di 260.000 € l’anno e all’orizzonte c’è il rischio che si perda anche la Facoltà di Lingue con il risultato che in capo alla Provincia e al Comune di Ragusa rimangano solo i debiti. Per questo fallimento vi sono chiare e precise responsabilità politiche, in primis, in chi ha fatto le scelte in questi anni e poi in chi ha gestito l’Università e in chi, come i Sindaci della Provincia, non hanno mai pensato all’Università. Italia dei Valori, con la mozione, – ritenendo che ancora vi siano margini per riavviare strategicamente il ruolo dell’Università in provincia – intende avviare una occasione per un serio, confronto, sulla valenza strategica economica e culturale della presenza Universitaria in Provincia di Ragusa.
IDV, Università : “ripartiamo dalle ‘mutande’ in cui hanno lasciato l’Università in provincia di Ragusa”
- Gennaio 30, 2012
- 3:56 pm
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