Presentato a Rosolini il libro Shira. L’angelo nero, della giornalista modicana Valentina Raffa.

Shira. L’angelo nero (Arduino Sacco editore), della giornalista Valentina Raffa, è stato presentato al palazzo comunale di via Roma a Rosolini, nell’ambito di LibrinFest, manifestazione organizzata dal comune di Rosolini in collaborazione con l’associazione “Cultura e dintorni”. Una serata all’insegna della cultura, in un mix di letteratura, teatro e musica. Nella sua puntuale disamina l’ing. Salvo Ignaccolo, di “Cultura e dintorni”, ha scandagliato l’etimologia del nome Shira, che in giapponese significa “bianca”. Un interessante contrasto se si pensa che la protagonista dell’opera è un angelo “nero”, braccio destro di Dio nell’eseguire le sue sentenze di morte contro i malvagi. Bianco/nero riporta alla dicotomia che sottende all’intero romanzo, quella tra Bene e Male, che si contrastano da sempre in cielo, confrontandosi quotidianamente anche sulla terra, e che sono presenti certamente nell’animo umano. “La forza del libro sta nell’introspezione dei personaggi – ha detto Ignaccolo – nel continuo altalenarsi tra doveri e sensi di colpa/pietà, rispetto della Legge e trasgressione in nome del Bene. In Shira. L’angelo nero c’è uno spaccato della realtà, peraltro ben descritto attraverso un linguaggio ricercato ma al contempo comprensibile, c’è una Sicilia riconoscibile nei nomignoli (‘u curtu, manuzza, ‘u succi, ecc.), nei paesaggi, nella toponomastica, che tra l’altro denotano un azzardo ben riuscito da parte dell’autrice che ha ambientato un genere gotico nell’isola. Basti pensare alla città in cui si svolge gran parte del romanzo: Mesia, che vuole dire “di mezzo”, “mediano”, dunque una “città di mezzo” che richiama alla mente ogni fantasy che si rispetti. Ma Shira. L’angelo nero è anche una storia d’amore platonica, quella tra Shira e Dan, cavaliere oscuro, capace di conquistare il lettore”. “Nel libro c’è più di quanto a prima vista si possa intravedere – ha detto il prof. Corrado Calvo, presidente di “Cultura e dintorni” -. Partendo da suggestioni gotico-romantiche l’autrice approda alla denuncia delle metastasi dell’attuale società: sfruttamento della prostituzione, del lavoro minorile, zoomafia, corruzione, omertà. Fantasy dunque come pretesto per affrontare le problematiche sociali e lanciare il messaggio della necessità di scardinare la cultura mafiosa dalla società”. La serata è stata allietata dalle musiche originali del chitarrista Mario Raffa e dalla voce dell’attore Ernesto Ruta, della Etnos di Modica, che ha letto passi scelti dell’opera.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa