C’è processo per il parricida modicano Corrado Moncada, 46 anni, che lo scorso mese di agosto ha ucciso il padre Emanuele, di 73 anni. L’uomo, in atto detenuto, comparirà, infatti, davanti al Gup del Tribunale di Modica il prossimo 4 marzo e sarà difeso dall’avv. Enrico Platania del Foro di Ragusa. Dopo l’arresto, l’uomo aveva ammesso i fatti. E’ accusato di omicidio volontario. Secondo quanto aveva raccontato al magistrato, Moncada avrebbe agito per via della difficile convivenza con il genitore nella stessa casa di Via Egitto. Dieci i colpi inflitti all’anziano congiunto con un paletto di ferro. Quattro, secondo il consulente nominato dal Gip, i colpi mortali. Corrado Moncada ha sempre sostenuto dicendo di essere stato provocato, offeso e colpito per prima dal padre dopo l’ennesima discussione poiché il pensionato (l’uomo era stato operatore ecologico del Comune di Modica) gli sottraeva soldi dai risparmi frutto del suo lavoro per spenderli per futili cose tra cui il gioco del “gratta e vinci”, ed aveva sottolineato che il genitore in famiglia, anche quando la moglie era in vita, non si comportava bene con nessuno. La sera prima della tragedia la scoperta del nuovo ammanco ed il battibecco col padre. Questi avrebbe reagito offendendolo. La mattina successiva la discussione sarebbe ripresa sempre all’interno della casa di Modica Alta e gli animi si sarebbero esasperati, quando “Neli” Moncada, avrebbe, secondo quanto ha raccontato il figlio, preso a provocare quest’ultimo e poi avrebbe impugnato un paletto di ferro colpendolo alla testa. Corrado Moncada, a questo punto, avrebbe perso il senno della ragione, ed avrebbe imbracciato un secondo paletto che si trovava in casa, tentando di difendersi, prima, e di colpire il padre successivamente. Questi, resosi conto che il figlio, era letteralmente assalito dall’ira, avrebbe aperto la porta di casa per allontanarsi. Il congiunto, però, oramai senza controllo, lo avrebbe inseguito, raggiunto, pochi metri all’esterno dell’abitazione, e avrebbe cominciato a colpire. I carabinieri, al loro arrivo, avevano trovato il corpo senza vita del pensionato in una pozza di sangue e con una grossa quantità di materia cerebrale che si mischiava ad esso, a pochi metri dall’uscio di casa, e poco distante l’omicida. Avevano rinvenuto due paletti in ferro, uno celato dietro un armadio, probabilmente quello utilizzato per colpire
la vittima anche perchè ancora intriso di sangue, ed un altro vicino al cadavere del pensionato(secondo i carabinieri era in mano a quest’
ultimo). Il figlio era, invece, in uno stato di semincoscienza- Era stato trasportato all’Ospedale Maggiore in quanto presentava delle
ferite al volto, segno che c’era stata una colluttazione. Dopo le cure era stato tratto in arresto.
Uccise in estate il padre. Modica, fissato il processo per Corrado Moncada
- Febbraio 14, 2010
- 2:50 am
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