La vittoria dell’orgoglio. L’Oncoibla Padua Rugby Ragusa vince col Cus Catania

L’Oncoibla Padua Rugby Ragusa tira fuori l’orgoglio e batte il Cus Catania per 15 a 14, cancellando al contempo la brutta sconfitta di domenica scorsa.
Si è vinto, è vero, ma non è stata una bella partita, nella quale il vento ha giocato a favore di una squadra per tempo e del quale, alla fine, sono stati più bravi gli ospiti a trarne maggiore profitto.
L’incontro però si mette subito male per i ragazzi di mister Gurrieri: al 4° i catanesi formano una ruck a 10 metri dalla linea di meta ragusana; Tabacco, il mediano di mischia rossoblu, raccoglie la palla e la apre ai propri trequarti; quando l’ovale arriva all’estremo Young, che nel frattempo si è inserito tra il secondo centro e l’ala, questi decide di infilarsi tra le linee ragusane che, pur essendo in sovrannumero, non riescono a chiudersi e a bloccare lo sgusciante estremo. Arrivare fino a sotto i pali diventa la cosa più facile del mondo. Lo stesso Young s’incarica della facile trasformazione, realizzandola senza difficoltà. 7 a 0.
Poi, per 20 minuti non accade più nulla di eclatante. Il Cus, spinto dal vento, mantiene una certa supremazia territoriale ma si tratta di un sterile dominio. Di tanto in tanto, sia da una parte che dall’altra, c’è qualche lampo ma il risultato resta inchiodato sul 7 a 0.
Al 27° ci pensa l’arbitro, il signor Schilirò, a dare al cronista l’occasione di annotare qualcosa sul proprio taccuino: durante una pausa di gioco l’allenatore ibleo fa qualche passo all’interno del campo per comunicare qualcosa ai propri uomini; l’arbitro lo invita a tornare sui suoi passi, Gurrieri fa per ritornare verso la panchina, scusandosi per l’accaduto, il signor Schilirò lo caccia via dicendogli, parole testuali, che “il campo non è casa sua!”. Da restare sconcertati, per la sproporzione della punizione e per la precipitazione dell’arbitro catanese. Vabbè!
Si riprende, e al 32° assistiamo alla seconda meta cusina. Mischia sulla linea dei 10 metri iblei, la palla esce dalla parte dei padroni di casa, i trequarti avanzando si trasmettono il pallone, la difesa azzurra non riesce a placcare, l’ovale arriva all’ala Mirabella che rompe il placcaggio di Carbonaro e va a tuffarsi in meta accanto alla bandierina. Young, nonostante la posizione sia molto angolata, centra l’acca. 14 a 0.
I ragusani accusano il colpo e in campo c’è un momento di spaesamento nelle fila azzurre. Qualcuno, probabilmente, pensa anche che la partita stia per prendere la via della squadra di casa.
Invece al 37° Gurrieri raccoglie un pallone a centrocampo, lo passa a Lo Presti che, così come ci ha abituato tante altre volte in questa stagione, corre in avanti superando diversi avversari. Quando si vede accerchiato scarica l’ovale a Burgio che, fatti solo due passi, con uno splendido sottomano, lo passa a Calamaro, il quale può andare a schiacciare in meta indisturbato. Iacono trasforma facile e riapre una partita che, se nel punteggio non era mai stata chiusa, nella testa dei giocatori iblei stava probabilmente per cominciare ad esserla.
Il primo tempo termina con l’espulsione temporanea del pilone cusino Riggio per un placcaggio al collo ai danni di Tirone, che a centro campo stava andando via con il pallone in mano.
Nell’intervallo mister Camorali prova a rinvigorire la propria squadra con l’ingresso di Messina e Russo che prendono il posto di Zito e Sabino.

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