MERITOCRAZIA: UN’ILLUSTRE SCONOSCIUTA. La riflessione di Giombattista Ballarò

Da alcuni mesi,in Italia si parla sempre più dell’opportunità di ricorrere al metodo meritocratico,soprattutto nell’ambito delle Pubbliche Amministrazioni, che non avendo “padroni” e non seguendo le regole del mercato, assai spesso sono gestite da manager che seguono logiche diverse da quelle del merito,determinando discriminazioni, avanzamenti di carriera non giustificati che mortificano l’impegno di quei tanti impiegati che si vedono scavalcare o che devono assistere impotenti alle soverchierie di qualche strafottente che se ne infischia delle regole e del rispetto dei colleghi.
Ma se tutto ciò si rende possibile, la colpa va attribuita allo strafottente di turno o a chi dovrebbe per ruolo evitarlo?
La risposta è ovvia,eppure da qualche decennio, si va avanti con questa realtà e paradossalmente non di rado,registriamo senza più avere la forza d’indignarci che coloro i quali non hanno assolto al loro dovere, vengono premiati con spostamenti gratificanti, come ad esempio l’assegnazione d’una sede più vicina alla propria residenza, quando non è possibile la scalata ai livelli più alti, perchè si trovano già al gradino più alto della scala professionale.
Andando così le cose,chi non ha fatto mai il proprio dovere, nè pensa di redimersi, potrà mai avere degli input per cambiare atteggiamento?
E la stragrande maggioranza di persone perbene, che con passione, amore per il proprio lavoro, senso del dovere, rispetto delle regole, continuerà a subire all’infinito le incongruenze d’un sistema malato che parla di regole che nei fatti non vengono mai applicate, perchè non esiste la voglia di uscire dal marciume?
In questo genere di realtà viziata dalla designazione o dall’imposizione del potere politico che continua a non farsi scrupoli nel premiare l’incompetenza e l’arroganza purchè supportate da mangiatoie di voti, offendendo la professionalità e la correttezza di coloro che lavorano seriamente, ci sono due categorie vincenti e due perdenti:vincono gli incapaci ed i fannulloni, forti delle protezioni di chi preposto al controllo che in realtà non esercita e quei dirigenti, incapaci di assolvere al proprio ruolo e che tuttavia continuano a far carriera per gli appoggi politici; perdono i lavoratori onesti e puntigliosi che non hanno Santi in Paradiso ed i cittadini che assistono impotenti alla negazione dei loro diritti e che tuttavia rinunciano alla possibilità di farli valere, perchè in Italia molte leggi sono complicate nella loro applicazione, soprattutto per i più deboli. Ma non è un due a due calcistico che significherebbe nessuna vittoria e nessuna sconfitta; nel nostro caso, è solo una sconfitta dei valori, della sana convivenza civile e della democrazia vera.
Siamo messi davvero male !
Post scriptum :ogni riferimento a fatti realmente accaduti anche nel nostro territorio o a persone realmente esistite, è da ritenersi puramente CAUSALE.

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