Finalmente parte il processo a carico di 31 imputati di truffa in danno dello Stato. Questo perché dopo i ripetuti rinvii per l’incompatibilità dei giudici in organico al Tribunale di Modica e di altri “in prestito” si è dovuto cercare fino a Caltagirone da dove ieri mattina è arrivato il magistrato che completa, quale presidente, il collegio penale. Si tratta di Anton Giulio Maggiore(a latere sono Tigano, assegnato da altra sede per questo procedimento, e Manenti). L’udienza ha, così fatto registrare le rituali procedure d’insediamento prima di essere rinviata di una settimana. Il precedente Collegio(Tamburini, Tigano e Manenti) aveva disposto lo stralcio del processo dopo avere assolto, perchè il fatto non sussiste perché già giudicati per lo stesso fatto, l’ex Soprintendente ai Beni Culturali di Ragusa, Beatrice Basile, i suoi collaboratori Giuseppe Saggio, Calogero Rizzuto e Francesco Ascanio, e l’allora dirigente del 3° settore del Comune di Modica, Francesco Paolino. In via preliminare, invece, aveva patteggiato 3 mila euro di multa un imprenditore. Si tratta delle indagini sul progetto per la realizzazione di un impianto di biomassa in Contrada Gisana Liccio. I rimanenti imputati sono Graziella Candiano, Ignazio Morana, Antonino Di Rosa, Francesco Fratantonio, Alessandro Modica, Giorgio Buscema, Giorgio Sarta, Pietro Spadola, Sabina Monaco, Maurizio Currò, Andrea Dominici, Michele Rizza, Rosario Pitino, Vincenzo Iemmolo, Francesco Girasa, Rosario Puglisi, Pietro Natale Modica Agnello, Rosario e Marco Spadaro, Biagio Guastella, Giorgio Iachininoto, Gianluca Regali, Pietro Spadola, Marcello Abate, Franca Cerruto, Giovanni Morana, Raffaele Cappello, Giuseppe Terranova, Giovannella Abate, Francesco Di Raimondo e Giuseppe Castagnetta. Nel corso dell’indagine i Carabinieri scoprirono false fatturazioni per oltre 300mila euro su un finanziamento di poco meno di un milione di euro concesso dallo Stato, in base ad una legge europea specifica per gli impianti di smaltimento di rifiuti speciali, ma la società interessata pare non fosse in possesso dei requisiti necessari per potere accedere ai finanziamenti ma che dovevano servire per la realizzazione degli impianti idrico, elettrico e degli infissi. Somme che teoricamente risultano spese ma che dagli accertamenti eseguiti con controlli incrociati dalla Guardia di Finanza non coincidevano. Ci furono intercettazioni telefoniche ed ambientali.
TRUFFA ALLO STATO. TROVATO IL PRESIDENTE DEL COLLEGIO PENALE DI MODICA CHE GIUDICHERA’ I 31 IMPUTATI
- Novembre 6, 2009
- 11:22 pm
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