L’armatore fallisce e l’equipaggio resta sulla nave ancorata al Porto di Pozzallo in attesa che sia definita la situazione degli stipendi. La Caritas va in soccorso dei 9 marinai di nazionalità ucraina, a bordo della nave “Fortuna II” battente bandiera moldava. Il natante, appena giunto nella struttura pozzallese, è stato raggiunto da un provvedimento giudiziale a causa del fallimento dell’armatore. I 9 marinai, a questo punto, sono stati costretti a rimanere a bordo e nel frattempo si sono rivolti alla Federazione Internazionale dei Lavoratori dei Trasporti per recuperare gli stipendi. Solo che, nel frattempo, il vettovagliamento a bordo ha cominciato a scarseggiare per cui è partita una richiesta di aiuto. Della vicenda si sono fatti carico gli avvocati Davide Raffa e Francesco Giardina, rispettivamente dei Fori di Enna e Modica per risolvere la vertenza mentre, come si diceva, la Caritas ha avviato una raccolta per rifornire di viveri gli ucraini. ll sindaco di Pozzallo, Peppe Sulsenti, ha scritto al Presidente del Consiglio, Berlusconi, a quello della Regione, Lombardo, al Prefetto, Calvosa, e alla Capitaneria di Porto per avvertire della gravissima ed incresciosa situazione . Per la Capitaneria di porto di Pozzallo la situazione è sotto controllo e non esistono problemi di carattere igienico sanitari. Per la Capitaneria di Porto di Pozzallo la situazione è sotto controllo e non esistono problemi di carattere igienico sanitari. I“ Il fallimento dell’armatore – dice il primo cittadino – ha bloccato la nave ed il suo equipaggio che si trova senza sostentamento. L’episodio in sé grave è ulteriormente aggravato dal mancato coinvolgimento del Comune di Pozzallo da parte della locale capitaneria di porto, che a data odierna non ne ha sentito l’obbligo. Questa amministrazione è venuta a conoscenza della situazione in modo del tutto casuale a seguito di una colletta avviata dalla locale Caritas finalizzata a raccogliere fondi per consentire ai marittimi ucraini il minimo della sopravvivenza. Solamente, nella giornata di ieri, non appena avuta notizia di questa inverosimile vicenda ho contattato la Prefettura di Ragusa”. Appare alquanto singolare che, in questa vicenda inverosimile, sia stata attivata la sola Caritas cittadina e non già la protezione civile, il Comune e forse la Prefettura. “Forse non ci si rende conto – aggiunge Sulsenti – dei rischi di salute pubblica per cittadini esteri non controllati sanitariamente; dei rischi per gesti inconsulti che marittimi disperati potrebbero compiere lontani da casa per mesi e senza mezzi di sussistenza se non la pubblica carità; dei danni per gli operatori commerciali e portuali con una parte della banchina portuale bloccata da mesi e non utilizzabile; dell’obbligo della comunicazione a quanti sono preposti alla vigilanza del territorio e delle persone; delle implicanze internazionali per 9 marittimi ostaggi di fatto”.
ARMATORE FALLISCE, LA NAVE E L’EQUIPAGGIO RESTANO AL PORTO DI POZZALLO. IL SINDACO PROTESTA E SCRIVE A BERLUSCONI E LOMBARDO. LA CARITAS AVVIA UNA RACCOLTA PER FORNIRE ALIMENTI AI 9 MARINAI
- Marzo 22, 2009
- 5:34 pm
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