INCIDENTE MORTALE IN VIA MODICA ISPICA. CONCLUSO IL PROCESSO CON CONDANNA IMPUTATO. MORI’ UN GIOVANE ELETTRICISTA

Sei mesi di reclusione, pena sospesa. C’è stata la condanna oggi del Giudice per le Udienze Preliminari presso il Tribunale di Modica, Maurizio Rubino, nei confronti del pensionato Giovanni Di Raimondo, modicano, che è stato difeso dall’avvocato Vincenzo Iozzia, accusato di omicidio colposo. Il processo riguardava, infatti, la morte del ventinovenne elettricista modicano Antonino Mirmina Spadalucente, avvenuta il 14 gennaio del 2007 in Via Modica Ispica, Contrada Michelica. Questi, i cui familiari erano patrocinati dall’avvocato Giovanni Favaccio, era a bordo della propria motocicletta Honda 600 quando impattò contro la Volkswagen Polo condotta dall’imputato che stava svoltando a sinistra per accedere in uno spiazzale privato. La manovra sarebbe stata quasi completata. La velocità presunta del veicolo si fa ricondurre tra i 10 ed i 15 chilometri orari. L’impatto fece volare Mirmina Spadalucente che finì contro una Ford Fiesta che seguiva a distanza, nella stessa direzione della Polo, sembra ad una velocità di 30-40 chilometri orari(la moto proveniva dal senso opposto). La Procura della Repubblica, in precedenza, aveva archiviato il fascicolo riguardante il conducente della Ford Fiesta, G.A., patrocinato dall’avvocato Salvo Maltese. Il consulente tecnico d’ ufficio nominato dalla Procura della Repubblica, il geometra Alfio Punzone, di Paternò, nella ricostruzione del grave fatto aveva spiegato l’andamento dei veicoli, chiarendo le diverse posizioni. Pare che la velocità sostenuta dal conducente la motocicletta fosse tra i 150 ed i 160 chilometri orari mentre nel tratto di strada interessato, al momento dei rilievi effettuati dalla polizia municipale e, comunque, rilevato dal Ctu nel corso del sopralluogo successivo, è rilevabile il cartello del limite di velocità a 40 chilometri orari. Il procedimento si è celebrato con il giudizio abbreviato. Il pubblico ministero, Domenico Platania, aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione, fermo restando le conseguenti riduzioni per il rito prescelto.

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