MODICA E LA VIDEOSORVEGLIANZA. IL SINDACO: “ERO A CONOSCENZA DELLA DISATTIVAZIONE”

“Modica è una città sicura, ma non bisogna abbassare la guardia”. Antonello Buscema, primo cittadino che al pari dei colleghi delle altre città italiane avranno, dal decreto Maroni, nuovi “poteri” per garantire il livello di sicurezza in città chiede il mantenimento dello standard e del clima di sicurezza che si vive nella città della Contea. “La videosorveglianza non funziona? Ne ero a conoscenza ed è un problema che si trascina da anni, dal 2006. E’ chiaro – dice Buscema – che nel momento in cui chiuderemo il contenzioso con Telecom Italia punteremo alla riattivazione del servizio. Ovviamente però – prosegue il primo cittadino – sarà necessaria una rivisitazione delle telecamere. Queste infatti, secondo quanto appurato, non sono adeguate al ruolo che avrebbero dovuto svolgere”. Diverse volte infatti sono state segnalate delle difficoltà da parte delle forze dell’ordine, a “decifrare” le immagini a causa della scarsa risoluzione, ma anche per l’impossibilità a visionare le immagini notturne. Il sistema di videosorveglianza fu avviato nel 2003 nell’ambito del progetto “Città Sicura” che interessò tutti i comuni iblei. Modica fu capofila di quel progetto e prima fra tutte, attivò il servizio con le venti telecamere collegate alla Questura di Ragusa ed al Comando provinciale dei Carabinieri. “C’è da garantire anche sicurezza nelle campagne – prosegue ancora Antonello Buscema -. Le nostre zone rurali infatti sono densamente abitate. Motivo per il quale dobbiamo garantire standard di sicurezza anche ai nostri concittadini che hanno scelto di risiedere in quelle zone”.

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